Un teatro con il bilancio in attivo. Sta andando a gonfie vele il San Giovanni Bosco. Un vento in poppa che spinge il palcoscenico di Sant’Edoardo a non avere debiti, anzi. I motivi sono due: niente costi di personale e ottima l’attività di noleggio e affitto. «Non ha costi di personale perché ci sono tanti volontari – spiega il direttore artistico Claudio Fantinati – A questo proposito vorrei ringraziare tutti quelli che si danno da fare per la struttura: tecnici, addetti all’apertura e chiusura, al noleggio, agli affitti, alla scelta delle compagnie e dei film e altro. Poi sta andando molto bene anche l’attività di noleggio e affitto: a scuole, associazioni, società, scuole di danza. D’altra parte riusciamo a garantire un buon mix tra costi e numero di posti (sono 330 poltrone) e un’ottima attrezzatura. Abbiamo contato 150 sere all’anno in cui diamo il teatro a qualcuno: un servizio importante per la città e il territorio».
Ma anche la stagione cinematografica e teatrale sta offrendo soddisfazione agli organizzatori. Al San Giovanni Bosco si sono organizzate due stagioni cinematografiche e due teatrali. «Accanto al cineforum tradizionale – prosegue Fantinati – abbiamo aggiunto una rassegna cinematografica di sei film con una tematica attinente alla stagione. Quest’anno il tema era così intitolato: “Nessun uomo è un’isola”. Così abbiamo trovato un pubblico aggiuntivo al solito cineforum». Dunque tutte le proiezioni sono andate abbastanza bene, in particolare la pellicola d’esordio “Belfast” e “Lumana – Il villaggio alla fine del mondo”.
Anche il teatro per adulti e bambini registra dati positivi. «Molto bene quello delle famiglie della domenica pomeriggio alle 16 – sottolinea – Un orario azzeccato che è piaciuto a tanti. Il teatro per adulti è cambiato rispetto allo scorso anno dove erano “I Viandanti teatranti” a coordinare l’attività. Ora questa compagnia si è trasferita alla Pro Busto e noi abbiamo preso contatti con “Teatro in mostra”. Devo constatare che la qualità degli spettacoli è molto alta, ma la frequenza non è quella che vorremmo. Tuttavia siamo fiduciosi che l’anno prossimo andrà meglio. Avremmo stabilito un percorso di due anni».