Con il concerto organizzato in collaborazione con il Coro e l’Orchestra Amadeus l’organo della chiesa di Sant’Ilario a Marnate è ritornato ufficialmente a far parte della vita della comunità nel tardo pomeriggio di domenica 7 febbraio.
Strumento di pregevole fattura realizzato nella seconda metà del 1800 dall’organaro varesino Vittore Ermolli, l’organo non era più a disposizione dei marnatesi ormai da qualche anno, a causa degli interventi necessari per il suo ripristino.
Interventi che sono stati eseguiti negli ultimi mesi dalla ditta organaria brianzola Alessandro Corno grazie all’impegno del parroco don Alberto Dell’Acqua, che ha fortemente creduto nella necessità di restituire allo strumento la sua voce, per farlo tornare ad essere protagonista dei momenti più importanti della vita del paese così come avveniva in passato.
Ci sono voluti oltre 4 mesi ai fratelli Donato, Antonio e Serafino Corno per smontare, misurare, catalogare ed intervenire sulle oltre 1.100 canne dell’antico organo, un lavoro minuzioso che ha fatto sì che il maestro organista Enrico Raimondi, accompagnato dal flautista Pierangelo Prandoni, potesse suonarlo in occasione del concerto della Stagione Itinerari Musicali di Amadeus dal titolo “Il Soffio dello Spirito”.
«In questi 4 mesi sono andato a trovarli una volta al giorno – ha spiegato don Alberto Dell’Acqua che ha aperto il concerto eseguendo un brano all’organo – si tratta di 1.181 canne e intervenire su di loro ha richiesto una grandissima quantità di tempo e di pazienza.
Li ringrazio per quanto hanno fatto. Ero sicuro che la chiesa questa sera sarebbe stata piena e che i marnatesi sarebbero venuti ad assistere al primo concerto di questo bellissimo organo che ha ripreso a funzionare e che ci accompagnerà per molti altri eventi».
E sono stati in moltissimi coloro che non hanno voluto mancare all’appuntamento, riempiendo la chiesa Sant’Ilario per assistere a questo momento che, in un certo senso, è entrato di diritto a far parte della storia del paese.
Fondamentale per il successo, il prezioso apporto tecnico e digitale dato dallo staff di Amadeus che ha consentito a tutti di godere dell’iniziativa: l’organo è infatti situato sul fondo della chiesa, sopra il portone di ingresso e solo grazie ad un maxischermo sul quale venivano proiettate le immagini degli esecutori e degli affreschi della chiesa si è potuto apprezzare fino in fondo ciò che stava accadendo.
«Come don Alberto, anche io ero certa che la chiesa sarebbe stata piena – ha sottolineato il sindaco Elisabetta Galli – perché i marnatesi amano questo organo, e quindi sentirlo suonare dopo quest’opera di ripristino è stato emozionante per tutti.
È stato un bellissimo pomeriggio e anche io mi sento di ringraziare il parroco perché la scelta che ha fatto è stata una scelta coraggiosa, e per ottenere questi risultati ci vuole qualcuno che per primo decida di affrontare questa sfida, poi servono persone che lo sostengano durante il percorso».
E a supportare la parrocchia, per permettere all’organo di suonare ancora una volta, è stata la tutta la comunità marnatese: i parrocchiani, grazie alle offerte, e l’amministrazione con un contributo che è stato stanziato sia per le riparazioni della chiesa, sia per quelle dello strumento.