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Gallarate | 18 gennaio 2024, 16:23

Il visibile e l’invisibile in 80 appuntamenti: 20 anni di Filosofarti con un’edizione da record

Il festival consolida e amplia i rapporti con il territorio. Si parte da Castellanza, si prosegue per un mese con appuntamenti fitti, oltre che a Gallarate, a Busto Arsizio, Varese e in un nutrito gruppo di comuni. Fra i protagonisti, Maura Gancitano, Donatella Di Cesare, Massimo Fini, Laura Boella, Enzo Bianchi, Carlo Sini, Marta Morazzoni, Cochi Ponzoni, Massimo Cacciari. La direttrice, Cristina Boracchi: «Per noi, cultura è azione sociale». Attesa per un volumetto dedicato a don Alberto Dell’Orto e Luciana Zaro

La conferenza stampa dell’edizione 2024 di Filosofarti. Da sinistra Maura Orlando (comune di Samarate), Giuseppe Blumetti (Besnate), Cristina Boracchi, Claudia Mazzetti, Elena Balconi e Carlo Massironi (Fondazione Cariplo, Fondazione comunitaria del varesotto)

La conferenza stampa dell’edizione 2024 di Filosofarti. Da sinistra Maura Orlando (comune di Samarate), Giuseppe Blumetti (Besnate), Cristina Boracchi, Claudia Mazzetti, Elena Balconi e Carlo Massironi (Fondazione Cariplo, Fondazione comunitaria del varesotto)

Filosofarti compie 20 anni e celebra l’anniversario con un programma di incontri, laboratori, mostre, proiezioni tanto ricco da dover essere distribuito in un arco temporale mai così esteso: 80 appuntamenti in circa un mese. Partenza l’11 febbraio da Castellanza (fotoreportage “Storie di popoli e persone”). Poi, il 17, a Samarate, con monsignor Franco Agnesi, monsignor Riccardo Festa, Benedetta Tonetti, Jacopo Testa, Nicola Cocco, Federico Nicoli ed Elena Masetti Zannini, tavola rotonda sugli “ultimi della terra” e, a Gallarate, vernissage della mostra fotografica “Lo spazio sul comodino” di Antonio Delluzio (Sestante Fotoclub) e lezione magistrale di Maura Gancitano al Delle Arti.

Articolatissima la rete di collaborazioni con associazioni e istituzioni, fra partnership consolidate e altre nuove. Saranno della partita, oltre, naturalmente, a Gallarate, i Comuni di Varese, Cardano al Campo, Besnate, Tradate, Samarate, Arona, Somma Lombardo, Castellanza, Villa Cortese, Castiglione Olona, Gazzada Schianno. Quanto a Busto Arsizio, numero e qualità degli eventi meriteranno una conferenza stampa a parte, in aggiunta a quella complessiva tenuta, oggi, al Cinema Teatro Delle Arti, “cuore pulsante” della manifestazione, presidio di cultura e socialità conosciuto e apprezzato ben oltre i confini del territorio.

Anche l’elenco dei protagonisti che rifletteranno, e faranno riflettere, sul tema scelto per il 2024, Visibile/Invisibile, è composto da veri e propri aficionados, graditi ritorni e novità assolute. Fra i nomi più attesi, oltre a Maura Gancitano (Ombre sociali: esclusione e invisibilità nel digitale), Donatella Di Cesare (La democrazia nel tempo delle forze occulte, 23 febbraio), Massimo Fini (Cieco, 24 febbraio), Laura Boella (L’imperdonabile Cristina Campo, 26 febbraio), Enzo Bianchi (Cosa c’è di là, 29 febbraio), Carlo Sini (Il potere invisibile, 6 marzo), Marta Morazzoni (La nota segreta, 7 marzo), Cochi Ponzoni (La versione di Cochi, 10 marzo), Massimo Cacciari (Visibile, Invisibile: quando la realtà diventa una scommessa, 11 marzo).

La ricchezza della proposta ha convinto gli organizzatori a fornire indicazioni aggiuntive per il pubblico (sul sito della manifestazione, oltre al programma completo, vedi QUI, ci saranno brevi introduzioni e raggruppamenti: oltre all’immancabile filosofia, autori e letteratura, società, psicologia, arte, fotografia, musica e danza, cinema).

«Come sempre – ha sottolineato la direttrice del festival, Cristina Boracchi – Filosofarti propone una sinergia tra teoresi e prassi, con eventi che, fra l’altro, incidono sul sociale. Anche, ed è una sfida, con autori che non abbiamo mai incontrato e con personalità che arrivano dall’estero. Per noi, cultura è azione sociale di per sé, un’azione per meglio comprendere, per “fare proprio”, per posizionarsi». Condiviso con Elena Balconi, del Centro Culturale Teatro delle Arti, il ringraziamento ai volontari che, di anno in anno, rendono possibile, con il loro impegno e la loro competenza, il “miracolo del festival”. Un rinnovo necessario, per la presidente: «Dal periodo peggiore del Covid in poi, sentiamo ancora di più il bisogno che proviene dalla gente, il bisogno di ritornare, di incontrarsi. Il nostro spazio è frequentato da un pubblico che va dai più piccoli ai “giovani ottantenni”, è un luogo in cui ognuno si può sentire a casa e ne siamo orgogliosi».

«Filosofarti – ha commentato Claudia Mazzetti, assessore comunale alle Attività formative – coglie il frutto di anni di lavoro, di ricerca e approfondimento. Un’azione grazie alla quale si riesce, e non è scontato, a portare la gente fuori di casa, ad aprire le menti».

Unanime la gratitudine espressa verso due personalità che hanno lasciato il segno nel panorama culturale da cui nasce il festival: don Alberto Dell’Orto e Luciana Zaro. A loro sarà dedicato un piccolo quanto atteso volume con le immagini, gli autografi e brevi stralci dalle relazioni degli ospiti che più hanno dato lustro a Filosofarti: i proventi contribuiranno alla sostenibilità economica della manifestazione.

Stefano Tosi

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