Silenzio ma poca tensione dal tabaccaio di via XX Settembre a Busto Arsizio, anzi, un padre e una figlia che cercano di lavorare come se non avessero subito una rapina la sera prima (leggi qui).
Erano le 19 meno 15 di giovedì quando due uomini incappucciati e armati si sono introdotti nel rivenditore di tabacchi: «Non li ho visti entrare», racconta il padre della titolare.
Un uomo che ha quasi 80 anni e che cerca semplicemente di dare una mano alla figlia quando può, come giovedì sera: «lei doveva andare via e sono rimasto io per chiudere».
All’interno del negozio erano lui e un consumatore, poi 15 minuti prima dell’orario di chiusura, due uomini incappucciati, uno dei quali armato di pistola, sono entrati: «Hanno cacciato un cliente e mi hanno strattonato. Poi uno dei due ha scavalcato e hanno preso tutto quello che potevano a grande velocità».
A dare l’allarme è stato proprio il cliente che uscito dalla tabaccheria è corso nel negozio vicino per chiamare i Carabinieri: «Sono arrivati subito, ma i rapinatori erano già scappati».
E allora, dal giorno dopo si torna alla vita di tutti i giorni, cercando di far finta di nulla: «C’è da avere meno paura oggi che più in là nel tempo. Questa è la terza rapina in 30 anni circa di attività, abbiamo calcolato che ne subiamo una ogni 7/8 anni».
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