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Busto Arsizio | 11 novembre 2023, 07:00

Riforma dello sport, prove di orientamento ai Molini Marzoli

Molto partecipato l’incontro, strutturato secondo lo schema domanda/risposta, organizzato da Coni e Assb. Faccia a faccia tra rappresentanti delle società dilettantistiche ed esperti. Ma tante preoccupazioni restano

Tanti rappresentanti di società sportive hanno interrogato gli esperti sulla Riforma dello Sport

Tanti rappresentanti di società sportive hanno interrogato gli esperti sulla Riforma dello Sport

Riforma dello sport, le novità presenti nel documento che ha l’intento di dare nuova forma al mondo delle società dilettantistiche genera dubbi, in qualche caso vero disorientamento. L’incontro andato in scena ieri sera nella Sala Tramogge dei Molini Marzoli, strutturato secondo la formula domanda/risposta, ha provato a fare luce sui tanti interrogativi che affliggono i responsabili delle varie realtà. Hanno organizzato l’appuntamento, nell’intento di fornire un supporto concreto, Associazione delle Società Sportive Bustesi e Coni (presente in prima fila la presidente di Assb, Cinzia Ghisellini, ha introdotto la serata il delegato provinciale Coni, Walter Sinapi). Al tavolo dei relatori, Paolo Iaconcigh, commercialista specializzato nel settore delle società sportive, e Davide Cardin, tecnico della prevenzione e consulente legale. In platea, decine di rappresentanti delle società sportive.  

Primo tema a essere sviscerato, per quanto possibile, quello della sicurezza (il punto di riferimento, per quanto non esplicitamente riportato nella riforma, è il Testo unico per la sicurezza sul lavoro, ha fatto presente Cardin, a dimostrazione delle complessità che i sodalizi devono/dovranno affrontare).

Premi, compensi, rimborsi, note spese, tesseramenti, gestione di soci e tesserati, contratti, inquadramento delle varie figure, fiscalità: gli esperti hanno risposto con competenza alle sollecitazioni dei presenti, certamente hanno dissipato molti dei dubbi che serpeggiavano in sala.

Ma alcune zone d’ombra permangono e difficilmente la preoccupazione condivisa dai referenti di tante società si scioglierà a breve. «Non sappiamo bene da che parte girarci» confidava qualcuno. «Qui si rischia di chiudere» è arrivato a ipotizzare qualcun altro. Lo sport dilettantistico, quello più diffuso, fatto di tanta passione e pochi soldi, è in tensione. «La riforma sta muovendo i primi passi – fa presente Iaconcigh – dobbiamo cercare di interpretarla al meglio».

Stefano Tosi

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