I dispositivi a tabacco scaldato rappresentano una delle più recenti novità all’interno del mercato dei prodotti per fumatori adulti. Grazie al buon successo commerciale ottenuto, hanno attirato una nicchia di pubblico paragonabile a quella degli utilizzatori di sigarette elettroniche. Ragion per cui, ad oggi costituiscono una delle principali alternative alle sigarette tradizionali ed ai prodotti affini a base di tabacco da combustione.
Un po’ di storia
I primi tentativi di sviluppare un prodotto a base di tabacco diverso dalle comuni sigarette risalgono agli anni Sessanta. Gli HTP (Heated Tobacco Product) lanciati sul mercato da RJ Reynolds e altri grandi marchi dell’industria del tabacco, come spiega uno studio del 2018 condotto da un team di ricercatori della University of California, ebbero ben poca fortuna.
Tentativi più o meno riusciti sono stati portati avanti da diversi colossi americani del tabacco anche durante gli anni Ottanta e Novanta, ma sempre con modesti riscontri commerciali. Lo scenario è cambiato radicalmente nei primi anni Duemila: il successo riscosso dalle sigarette elettroniche dal 2007 in poi ha spinto i produttori di tabacco a sviluppare nuovi dispositivi a tabacco non bruciato. A partire dal 2014, circa, sono stabilmente in commercio i moderni HTP, i riscaldatori di tabacco senza combustione. Rispetto al passato, hanno incontrato il favore di una significativa fetta di pubblico, tanto da poter competere con le sigarette elettroniche in termini di vendite e diffusione.
HTP (o THP): cosa sono
Le sigle HTP e THP (Tobacco Heating Product, ossia ‘prodotto scalda tabacco’) sono usate, a livello commerciale, per indicare un dispositivo elettronico che riscalda una miscela di tabacco. Questa è resa disponibile sotto forma di stick monouso, che va inserito in un’apposita camera di riscaldamento all’interno del dispositivo. Sviluppando una temperatura che oscilla tra i 250° e i 270° circa, il dispositivo è in grado di produrre un vapore di tabacco, contenente nicotina ma privo di particelle solide.
In altre parole, si tratta di prodotti a base di tabacco senza combustione, dal momento che la miscela non viene bruciata, ma soltanto riscaldata dall’esterno verso l’interno*. Alcuni dispositivi, come quelli a marchio glo™ commercializzati da BAT Italia, consentono agli utilizzatori di impostare anche il grado di intensità della ‘sessione’ di riscaldamento a proprio piacimento.
Come funzionano
I dispositivi a tabacco scaldato disponibili in commercio sono dotati di un sistema di riscaldamento interno, caratterizzato da soluzioni tecnologiche variabili.
Molti modelli sfruttano una componente fatta di materiale conduttore così da utilizzare il principio della ‘resistenza elettrica’: il corpo, attraversato dalla corrente, si scalda e crea calore. Piuttosto comuni sono anche i dispositivi a riscaldamento induttivo; la Induction Heating Technology, implementata anche da BAT Italia, prevede che vi sia una bobina metallica avvolta attorno alla camera di riscaldamento. Al passaggio della corrente elettrica, si genera un lieve campo elettromagnetico, sufficiente a scaldare la miscela inserita nel dispositivo. Entrambi i sistemi vengono abbinati a sensori e software di controllo, che servono a modulare la temperatura ed evitare qualsiasi rischio di combustione della miscela.
Differenza con le sigarette tradizionali
Come si può facilmente intuire, un THP è un prodotto molto diverso rispetto alle tradizionali sigarette, pur essendo anch’esso a base di tabacco. La mancata combustione, però, determina l’assenza di qualsiasi residuo solido (cenere)* nonché un odore meno forte e penetrante. Nelle sigarette, e nei prodotti affini, la combustione del tabacco espone il fumatore a sostanze tossiche e cancerogene mentre l’odore acre del fumo tende ad attecchire sui vestiti ed impregnare le mani e i capelli.
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*Questo prodotto non è privo di rischi e contiene nicotina, una sostanza che crea dipendenza.