Non si ferma la polemica dopo le frasi espresse in consiglio comunale a Lonate Pozzolo dal capogruppo della maggioranza e segretario cittadino della Lega, Armando Mantovani, che parlando della strage di Bologna di cui ricorre oggi il 43° anniversario, aveva dichiarato che non si era trattato di un attentato neofascista ma che «in transito era un vagone palestinese che è stato fatto esplodere apposta a Bologna. Poi hanno buttato dentro il Fioravanti e compagnia, ma non erano loro».
Intervento choc che sta facendo il giro delle testate giornalistiche nazionali e che ha sollevato lo sdegno dei consiglieri di minoranza. Questa mattina il caso è finito anche in Senato, dove il varesino Alessandro Alfieri del Partito Democratico ha dichiarato:
«Oggi abbiamo ricordato in Senato il triste anniversario della strage di Bologna. La più tremenda e devastante in Italia dalla fine della seconda guerra mondiale. 85 persone persero la vita, oltre 200 feriti: quel dolore è impresso nella coscienza civile del nostro Paese.
Il pensiero va alle famiglie che negli anni hanno dovuto rivivere quella tragedia a causa dei depistaggi che hanno scalfito la domanda di giustizia. In Senato pochi minuti fa, lo stesso presidente La Russa ha ricordato “la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice neofascista la responsabilità di questa strage”.
Sottolineo La Russa.
Eppure c’è ancora qualche negazionista, revisionista. Come in provincia di Varese, a Lonate Pozzolo, dove il Capogruppo della Lega, con un misto di superficialità e ignoranza storica, ha messo in discussione anni di lavoro della magistratura. Ai tempi della Lega di Bossi sarebbe già stato allontanato.
Attendiamo che gli eredi di quel partito prendano provvedimenti o almeno condannino fermamente quelle frasi inaccettabili e irrispettose del dolore delle famiglie e della verità giudiziaria, quella su cui oggi a Roma fortunatamente tutti i partiti si sono ritrovati».
Condanna dell'accaduto è arrivata anche dal coordinatore provinciale di Sinistra Italiana Varese, Lorenzo Colombo:
«Ieri abbiamo assistito a l'ennesimo spettacolo degradante messo in scena dalla Lega. Il capogruppo del partito a Lonate Pozzolo, nonché segretario cittadino, Armando Mantovani, durante il consiglio comunale ha pronunciato dichiarazioni inaccettabili. Mistificazione e negazionismo puro sono stati alla base del suo folle discorso: si deve dimettere per rispetto ai morti della strage neofascista di Bologna e per rispetto nei confronti dei palestinesi.
La ricostruzione dei fatti del consigliere leghista ha fatto vergognare persino la sua stessa sindaca che ha stroncato, non senza imbarazzo, il dibattito in consiglio comunale, anche se non si è ancora dissociata pubblicamente. Proprio oggi che ricorre l'anniversario di quella strage, dovremmo ricordare i reati e i crimini commessi, da Licio Gelli e Stefano delle Chiaie, contro il popolo italiano in una delle stagioni più buie della storia Repubblicana. In più, dovremmo ricordare le responsabilità politiche dei neofascisti in quella strage, dove sono morte 85 persone, per la quasi totalità Italiane e Italiani.
Purtroppo, la destra non riesce a fare i conti con sè stessa e quello che più è paradossale è che loro, sostenitori del "Prima gli Italiani" e della "Patria", si inventino che i morti di Bologna siano una strage di Stato e commessa dai Palestinesi. Questo, purtroppo, è un'attacco politico ben chiaro contro quello che succede oggi in Terra Santa, dove i palestinesi sono soggetti a crimini contro l'umanità e a continue discriminazioni. Come sempre, quando si mistifica la storia per scopi politici si hanno sempre in mente gruppi contro cui fomentare l'odio.
Infine, ci associamo alle dichiarazioni del gruppo di minoranza, Uniti e Liberi, e sosteniamo la loro preoccupazione per le sorti di Lonate Pozzolo, un paese che merita molto meglio dello show messo in atto dalla maggioranza di destra».