«Il Pd non è mai stato contrario al teleriscaldamento in tutte le occasioni nelle quali il consiglio comunale ha avuto modo di esprimersi» così inizia la nota emessa dal gruppo guidato da Maurizio Maggioni dopo la seduta. LEGGI QUI
E Maggioni ribadisce: «Per questo abbiamo approvato il suo sviluppo, avendo però avanzato un problema fondamentale per i cittadini di Busto: quello della proprietà e della gestione della rete di teleriscaldamento. Il sindaco, che come al solito fatica a riconosce le ragioni degli altri, è in debito rispetto al Consiglio Comunale ed ai cittadini di risposte certe».
Quali sono le ombre che restano secondo Maggioni? «Il teleriscaldamento per il quale ora il Consiglio ha deciso pubblica utilità ed indifferibilità per consentire nei tempi l’utilizzo dei fondi del PNRR, non ha però ancora deciso quali saranno i rapporti tra Amministrazione Comunale e la futura proprietà della rete, avendo messo in vendita il 70 per cento delle quote di Agesp Energia - afferma - Il sindaco e la maggioranza sono stati capaci di dichiarare “storica” la delibera per l’utilizzo dei fondi PNRR ma non hanno ancora definito quale sarà il ruolo del Comune di Busto nei prossimi anni per il teleriscaldamento».
Maggioni si riferisce poi all'attacco di Antonelli nei confronti della minoranza e gli replica: «Dovrebbe attivarsi per permettere a tutti i consiglieri e ai cittadini di conoscere tra i tanti e diversificati rapporti concessionari, convenzionali e diversi rapporti contrattuali che hanno messo in essere i Comuni italiani con le aziende per il teleriscaldamento, quali sono quelli che si propone il Comune di Busto».
Qual è dunque la richiesta? «Per tutelare l’impegno e le risorse pubbliche spese per il teleriscaldamento dal Comune e dalla sua azienda (Agesp Energia) fino ad oggi, vogliamo che questa rete, anche con un’Azienda diversa che potrebbe essere prossima ad assumerne il controllo, sia assoggettata a tariffe, modalità contrattuali e a vincoli precisi e predeterminati con il Comune» conclude Maggioni.