Braccia al cielo, poi sul casco, come a dire: «Non ci credo». Invece il bustocco Luca Ferro, vincitore questa mattina della gara ciclistica nella categoria G6 disputatasi nella frazione di Quinzano San Pietro, a Sumirago, nei suoi mezzi ci crede eccome.
Nelle ultime uscite, però, si è ritrovato spesso a combattere con due avversari-amici e, di solito, l’uno o l’altro riusciva a spuntarla.
Oggi invece ad avere la meglio è stato l’undicenne di Busto, portacolori del Gruppo Sportivo San Macario Valerio Biolo, sebbene gli altri due concorrenti sembrino fisicamente più “pronti”.
«Ho cercato di allungare in discesa e nelle ultime curve non sono più riusciti a prendermi», racconta il giovane, soprannominato “Il Mastino”, che si sta già allenando con la squadra con cui correrà a partire dalla prossima stagione, la Bustese Olonia.
La passione di Luca per le due ruote è nata quando aveva sette anni. Il padre è un ciclista amatoriale, ma il colpo di fulmine è scoccato quando i genitori lo portarono alla salita del Muro di Sormano in occasione del Giro di Lombardia. «Ha visto il ciclista in fuga con gli occhi iniettati di sangue per la fatica – rivela la mamma Manuela – e ha detto: voglio correre in bicicletta».
Non è stato il capriccio di un bambino: è salito in sella e non è più sceso. «Segue le gare in tv e a volte anche dal vivo – spiega la madre –. Martedì scorso siamo stati a Passy per la cronometro del Tour de France».
Luca conferma: «Mi sono emozionato quando mi è passato davanti Vincenzo Nibali, anche se il mio idolo è il belga Remco Evenepoel».
È uno sport duro e di sacrificio, ma questo non lo spaventa. Anzi: «Mi piacciono la fatica e l’adrenalina che il ciclismo trasmette». Non a caso nell’ambiente è soprannominato “Il Mastino”.
Il giovane Ferro si allena tre volte la settimana, in Valle Olona. Lo sta già facendo con la Bustese Olonia: «La ringrazio per l’ospitalità. È una grande squadra di cui porterò la maglia. La loro proposta mi è piaciuta e, essendo di Busto, sono molto contento. Ringrazio anche la mia squadra attuale, San Macario, per i bellissimi anni trascorsi insieme».