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Busto Arsizio | 14 luglio 2023, 00:00

Busto, via libera al piano industriale di Neutalia con un solo contrario. Il sindaco: «Prova di coraggio»

Maggioranza compatta a Busto, a cui si aggiungono anche esponenti dell’opposizione: il documento viene approvato in Consiglio comunale davanti a una quarantina di cittadini contrari all’inceneritore presenti in sala esagonale. Il Pd non partecipa al voto, mentre l’unico “no” è di Fiore

Busto, via libera al piano industriale di Neutalia con un solo contrario. Il sindaco: «Prova di coraggio»

Via libera dal Consiglio comunale di Busto Arsizio al piano industriale di Neutalia con orizzonte 2047.
Un progetto da 111 milioni di euro dedicato al termovalorizzatore ex Accam di Borsano, approvato con i voti di una maggioranza compatta, a cui si è unito il parere favorevole di Gigi Farioli e Giuseppina Lanza di Popolo, Riforme e Libertà e di Gianluca Castiglioni (Busto al Centro). Il Pd non ha partecipato al voto, mentre l’unico parere contrario è stato quello di Emanuele Fiore, esponente del gruppo misto e portavoce del comitato No Inceneritore, in assise con una vecchia felpa “No Accam”.
Applausi per lui da parte della quarantina di persone contrarie al progetto presenti in sala esagonale. Qualche scintilla col sindaco Emanuele Antonelli: «Basta dire che la città non vuole l'impianto».

Le «considerazioni politiche» del sindaco

Antonelli si è dedicato ad alcune «considerazioni politiche», lasciando al presidente della società Michele Falcone le risposte tecniche. «Questa sera discutiamo di un aggiornamento molto importante e impegnativo sotto il punto di vista tecnico ed economico. Rispecchia le ambizioni che Neutalia si è posta da subito».

Il sindaco ha rimarcato in più occasioni l’importanza di questo passaggio: «L’amministrazione dà prova di coraggio per chiedere di approvare questa operazione. Ma questa è politica. Potevamo accodarci ai comuni che hanno fatto una pessima ostruzione, basata su ideologie. Potevamo non pensare ai dipendenti e lasciarli a casa. Oggi da 28 sono diventati 50 e a breve diventeranno 65. Anche questa è politica».

«Coraggio calcolato – ha precisato – che deriva da tanto lavoro, studio, valutazione dei rischi. Ai soldi dei contribuenti teniamo moltissimo». E ancora: «La decisione che prenderemo stasera è una delle più importanti di questa amministrazione. Dal fallimento certo alla rinascita dell’economia circolare, con il collegamento del teleriscaldamento all’impianto. Quasi gratis, grazie al bando vinto da 10 milioni di euro. Un anello che si chiude, perché sono anni che lottiamo».

Anni in cui non sono mancati momenti di tensione: «La nascita di Neutalia e la messa in liquidazione di Accam non sono state una passeggiata. Se i soci fossero ancora quella di Accam (vale a dire i Comuni del consorzio, ndr), questo passo non sarebbe stato possibile. Impossibile mandare avanti la società se si dipende dall’umore dei soci».

Il sindaco chiuderà il suo discorso ringraziando il collega di Legnano Lorenzo Radice, Cap, Agesp, Gigi Farioli (oggi consigliere di opposizione, tra i promotori del progetto come assessore della prima amministrazione Antonelli), la sua maggioranza.

«Le alternative? Discariche o i cinghiali»

Prima però ha sottolineato che «le alternative all’incenerimento sono solo le discariche o i cinghiali. Tutto il resto è noia».
E poi il tema centrale della salute: «Mai messo in secondo piano – ha scandito –. Abbiamo già avuto riscontri sia sullo stato dei terreni, sia per l’indagine epidemiologica». A tal proposito, ha rivelato che «ne è partita un’altra: oggi è arrivato il protocollo di studio da parte di Ats. Come da accordi, ho inviato al dottor Crosignani (l’esperto indicato dal comitato No Inceneritore), che desidero possa dirci la sua. Con questi investimenti, il piano di monitoraggio aumenta ancora di tanto. E le emissioni, già sotto i limiti, saranno “a livello mondiale”».

Quindi la chiosa finale: «Oggi non basta astenersi, preferisco un no da chi non crede a Neutalia, al teleriscaldamento, all’economia circolare. Se uno crede alle favole, voti no. Io sono il primo cittadino di Busto e non di Roma. Io ci credo e voterò convintamente sì». E la sua maggioranza lo seguirà.

Botta e risposta

Il dibattito si è acceso dopo l’intervento di Emanuele Fiore, esponente del gruppo misto e portavoce del comitato No Inceneritore, in aula con una felpa “No Accam”, evidentemente un po’ datata. Applausi per lui da parte del pubblico contrario all’inceneritore. «Avevamo deciso di completare l’indagine epidemiologica e i risultati dovevano arrivare entro giugno-luglio – ha detto –. Siamo chiamati a votare in tutta fretta, senza sapere quanto hanno pesato cinquant’anni di incenerimento».

Fiore si è fatto portavoce in particolare della comunità di Borsano. La sua: «Queste persone sapevano che quello che è stato costruito in passato nel loro territorio serviva alla comunità. Oggi però il senso civico ci porta a dire che questa attività andava chiusa».
Non si è fatta attendere la replica di Antonelli: «È ora di finirla di dire che la città non vuole l’impianto. Siete in questa sala in 35, gli altri 82.965 evidentemente la pensano in maniera diversa».

Scontato e deciso, in ogni caso, il “no” di Fiore: «Penso a come si devono sentire i colleghi della Lega, l’unica forza politica che nella primavera del 2021 si era battuta per mettere come data limite il 2027». E cita anche il capogruppo di Forza Italia Orazio Tallarida, che in passato aveva scelto di non partecipare a un voto relativo all’impianto.
Ma dalla maggioranza a intervenire per dichiarazione di voto (favorevole) sono stati i soli Massimo Rogora di Fratelli d’Italia e Matteo Sabba della lista civica Antonelli.

Botta e risposta anche tra Antonelli e Santo Cascio (Progetto in Comune): quest’ultimo ha parlato di «gigante con i piedi d’argilla», con timori relativi ad Agesp e alla mancata indagine epidemiologica.
«Ogni volta che parla lei sbaglia, per Agesp ad esempio è arrivata un’offerta», è intervenuto il sindaco.

Il voto

Perplessità sono state espresse anche da altri esponenti della minoranza. Dal fronte del Pd, il capogruppo Maurizio Maggioni ha evidenziato che «viene spostata la prospettiva del termovalorizzatore»: «Il prolungamento andrebbe valutato con attenzione nel corso del tempo. E, per quanto riguarda le questioni ambientali, l’osservatorio della qualità dell’aria deve diventare una struttura permanente».

Cinzia Berutti ha invece posto l’accento su alcuni aspetti relativi all’indagine epidemiologica, a partire dalle «indicazioni su tempi di avvio e svolgimento» mancanti.
Alla luce di una «non completezza di informazioni», Paolo Pedotti ha annunciato la non partecipazione al voto del gruppo dem.

«È un atto di fiducia, ma i vari punti sono stati ben considerati da chi ha messo mano al piano industriale», ha detto Gianluca Castiglioni, prima di votare “sì”.
Favorevole anche il gruppo Popolo, Riforme e Libertà: «Atto di straordinaria importanza strategica, amministrativa ma anche politica – ha rimarcato Farioli –. Vigileremo perché Agesp sia sempre di più un socio forte».

Compatta la maggioranza. «Ci lasciamo alle spalle rinnovi ogni cinque-dieci anni, la politica dell’incoerenza e della bugia – ha affermato Matteo Sabba –. Investimenti da milioni di euro non possono essere ammortizzati in poco tempo. Per la prima volta vedo onestà, trasparenza e coerenza nella gestione di questo impianto».

Alla fine, i favorevoli sono stati 17; contrario Fiore, mentre Pd e Cascio non hanno partecipato al voto.

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