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Politica | 06 luglio 2023, 09:00

Eliminare il limite dei due mandati per i sindaci? Galimberti: «No, giusto lasciarlo». Antonelli e Cassani: «Scelgano i cittadini»

Di recente, il presidente nazionale dell’Anci Decaro è tornato a chiedere di consentire ai sindaci di essere eletti per un terzo mandato consecutivo. Per il primo cittadino di Varese, quindici anni alla guida di un grosso Comune rischiano di pesare sull’entusiasmo e la capacità di incidere degli amministratori. I colleghi di Busto e Gallarate sono favorevoli all’eliminazione del limite e si rimettono alla volontà popolare

Eliminare il limite dei due mandati per i sindaci? Galimberti: «No, giusto lasciarlo». Antonelli e Cassani: «Scelgano i cittadini»

Di recente, il presidente nazionale dell’Anci Antonio Decaro è tornato a chiedere di consentire ai sindaci di essere eletti per un terzo mandato consecutivo. Quindici anni in totale. L’Italia, ha fatto notare in un seminario organizzato a Caserta il primo cittadino di Bari, esponente del Pd, «è l’unico Paese europeo che prevede un limite di due mandati».
Il vincolo non riguarda i Comuni con meno di 5mila abitanti. E di recente alcuni borgomastri si sono schierati pubblicamente per l’eliminazione del limite anche per le realtà più grandi. Ma non tutti sono d’accordo.

Varese, Galimberti «in controtendenza»

«Su questo tema sono in controtendenza rispetto ad altri», dice il sindaco di Varese Davide Galimberti. Secondo il quale, «soprattutto per i Comuni capoluogo, dove c’è un’attività frenetica dal punto di vista amministrativo, quindici anni rischiano di essere un po’ tanti. Anche perché «la forza degli amministratori è quella dell’entusiasmo e della capacità di incidere soprattutto in forza di quest’entusiasmo».

Galimberti pensa alla propria situazione, che è la stessa del sindaco di Milano (ma anche dei colleghi di Busto Arsizio e Gallarate), chiamati a «gestire il primo mandato con la pandemia per poi essere rieletti a fine 2021». Col risultato che il secondo mandato “sforerà” nel 2027, per un totale di undici anni complessivi.

Per il sindaco dem «si rischia di far perdere una peculiarità di qualsiasi amministratore che decide con convinzione di mettersi a disposizione della comunità, ossia quell’energia e quella voglia che dopo dodici-tredici anni secondo me un poco si spegne. E c’è necessità di qualche cambiamento».

E, aggiunge Galimberti, «questo sistema ha funzionato bene fino a oggi per gli amministratori locali. È una delle norme elettorali più efficaci».
Il sindaco di Varese, dunque, ritiene sia opportuno che il limite dei due mandati «rimanga come vincolo di legge».

Se invece venisse eliminato, «io sicuramente non farò un terzo mandato, proprio per le ragioni che ho illustrato. Il compito di un sindaco è spremere, mettere tutta l’energia che ha fino alla fine. Undici, dodici, quindi anni sono tanti». Insomma, per fare un accostamento calcistico, Galimberti è più un Antonio Conte che un Alex Ferguson: «Esatto – conferma –. Io sono un mastino, fino alla fine. In tutti i sensi».

Busto, Antonelli: «Un limite per i parlamentari»

Diverso il parere dei colleghi di area centrodestra di Busto Arsizio e Gallarate.
Per il bustocco Emanuele Antonelli (Fratelli d’Italia), l’eliminazione del limite «ci può stare, perché i sindaci – così come i presidenti della Regione – sono nominati dal popolo. Se il popolo non li vuole più perché hanno lavorato male, li manda a casa. Se li vuole, rimangono.
Quindi sì, sono per togliere il limite dei mandati per chi viene eletto direttamente dal popolo. Piuttosto, lo introdurrei per i parlamentari, almeno fino a che ci saranno le liste bloccate e non saranno chiamati anche loro a prendere i voti “personalmente».

Ma Antonelli, che prima di essere eletto la prima volta pensava – e aveva dichiarato – che avrebbe fatto un solo mandato, ha fatto tra sé e sé una riflessione sull’ipotesi del terzo? «No, assolutamente – assicura –. C’è ancora più di mezzo mandato e ormai ogni sei mesi cambia il mondo».
E poi, tre mandati da sindaco di un Comune delle dimensioni di Busto non sono tanti? «Non lo so, finisco il secondo e poi ve lo dico», sorride.

Gallarate, Cassani: «Nessuna urgenza, ma decidano i cittadini»

Analogo il parere del leghista Andrea Cassani, primo cittadino di Gallarate: «Non è una cosa a cui ho pensato – premette – ma c’è la democrazia: se un sindaco stufa o non piace viene sostituito. Quest’anno ad Azzate era possibile fare i tre mandati, ma dopo il secondo il sindaco uscente è stato mandato a casa».

Anche Cassani fa notare che «oggi ci si può candidare in Parlamento o in Consiglio regionale per dieci legislature di fila. Ritengo che rimettere ai cittadini la decisione ultima sia la cosa migliore. Nei piccoli Comuni questa è un’urgenza e infatti è già possibile, perché c’è una carenza di persone che si vogliono candidare. Nelle grandi città c’è una maggiore alternativa. Non vedo l’urgenza di introdurre i tre mandati, non è certo uno tra i problemi principali del Paese. In ogni caso, io sarei per dire che ognuno si può candidare quante volte vuole, poi saranno i cittadini a scegliere se si è degni di continuare a fare il sindaco o meno».

Il gallaratese ci ha fatto un pensiero en passant? «Sapendo che c’è il limite di due, no, non ci ho mai pensato».

Riccardo Canetta

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