Le minoranze di Gallarate ci riprovano: tutti i capigruppo hanno firmato una mozione per impegnare il sindaco, Andrea Cassani, a chiedere, con urgenza e ufficialmente, all’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso, al governatore Attilio Fontana e al direttore generale, sempre del settore Welfare, Giovanni Pavesi, di partecipare a un incontro in Commissione comunale Sanità. Scopo: conoscere le azioni che saranno poste in essere per rimediare alle criticità attraversate dal Sant’Antonio Abate, le ultime elaborazioni sul futuro del nosocomio, gli approfondimenti, anche in termini di costi, su infrastrutture e connessioni per il futuro ospedale unico.
Temi noti, emersi a più riprese nella discussione pubblica. Dal punto di vista dei firmatari, proprio questa riproposizione descrive uno stallo evidente, oltre che una sostanziale mancanza di aggiornamenti.
La mozione, come da prassi, ripercorre commissioni e Consigli comunali. Fra i passaggi contenuti nelle premesse, si ricordano una comunicazione del sindaco, in assemblea civica, sulla avvenuta «…visita dell’assessore Bertolaso all’ospedale di Gallarate di cui nessun componente del Consiglio comunale è stato ufficialmente informato» e l’approvazione all’unanimità, a novembre 2022, di una prima mozione per convocare il presidente della Regione, l’assessore al Welfare e il direttore generale. Ma «…nessuno dei soggetti elencati si è presentato in Commissione Sanità, fino a oggi». Il tutto in una situazione di riconosciuta difficoltà per il Sant’Antonio Abate, fra sofferenza del Pronto Soccorso, lunghe liste d’attesa per gli esami diagnostici, chiusure parziali o integrali di reparti, organico in riduzione «…con percentuali di decremento di molto superiori alla media lombarda».
«Ci interessa – ha puntualizzato Giovanni Pignataro, Pd - soprattutto un incontro con la parte politica, quella che decide dove vanno i fondi. L’Accordo di programma è scaduto, anche se ci è stato detto che era in prorogatio. Di certo non è stato approvato e non è arrivato in Consiglio. Parliamo di questi argomenti. E aggiungo: oggi Gallarate, in Regione, può contare su un assessore e due consiglieri (Francesca Caruso, Giuseppe De Bernardi Martignoni e Luca Ferrazzi, Ndr)».
«Fughiamo ogni dubbio – ha fatto presente Massimo Gnocchi, Obiettivo comune Gallarate – questa mozione è stata scritta prima dell’ultima chiusura che ha riguardato il Sant’Antonio Abate, quella dell’emodinamica. Non siamo, qui, pronti ad approfittare subito dei problemi. Poniamo questioni importanti. Speriamo che i consiglieri di maggioranza comprendano la mozione e la votino».
Auspicio condiviso da Sonia Serati (Più Gallarate – Gente di Gallarate) che ha aggiunto: «Il sindaco ha incontrato l’assessore Bertolaso senza preavvertire e coinvolgere il Consiglio. Il sant’Antonio Abate non può essere preso in considerazione solo successivamente all’ospedale nuovo. I reparti sono depauperati, medici e infermieri in burnout. Le decisioni devono passare dal dibattuto pubblico, non si possono ricevere comunicazioni in consiglio su cose già fatte».
Così Margherita Silvestrini (Pd): «Oggi l’ospedale nuovo sembra una chimera, non se ne parla più, non c’è chiarezza sulla viabilità. Intanto al sant’Antonio Abate ci sono continue chiusure. È stato spiegato che si trattava di situazioni temporanee, ma non vediamo riaperture o rilanci. I nostri concittadini non hanno risposta ai propri bisogni sanitari».
Per Città è Vita, Cesare Coppe: «Chi è responsabile di questa situazione si sottrae al dialogo e al confronto. Questa mozione, in due versioni, circola da sei mesi e non riusciamo a parlare con chi ha responsabilità. Però Letizia Moratti, allora assessore al Welfare, a Gallarate è venuta, al Tennis club. E Attilio Fontana è stato al Maga a tagliare un nastro, mentre Guido Bertolaso ha partecipato a un incontro precluso ai consiglieri di opposizione. Assistiamo a un temporeggiamento continuo, mentre si cercano risposte».