La primavera, bisogna anche andare a cercarsela. Come gli appassionati di funghi, che conoscono tutti i posti nascosti, così Agostino Di Francesco si muove ma senza gelosie: vede le meraviglie della bella stagione, anche in una città originariamente industriale e un po' restia ai colori della natura come può apparire Busto Arsizio, le fotografa e le condivide sui social.
Comincia sempre dalla sua Sacconago e uno scenario ideale, di cui va fiero, è la Chiesa Nuova, accarezzata da una pianta in fiore. Ma punta anche su luoghi noti per il tocco della primavera: come la piazza delle Poste nel centro di Busto, lesta sia a fiorire sia ad appassire. Molti bustocchi danno il benvenuto alla stagione più calda con un'immagine catturata proprio lì. Agostino è originale anche con il taglio della foto, coglie la primavera con molta delicatezza sbirciando da due alberi che fanno da cornice. Giardini pubblici, privati, la cosa interessante è che il bustocco si dà appuntamento con questi piccoli quadri.
E a volte, qualcuno lo aspetta, come il merlo che si è voluto dividere lo spettacolo con lui. Agostino Di Francesco gli ha scattato una foto mentre stava rientrando dal mercato e stava passando da una traversa di via Milazzo. In una casa disabitata, ma non disertata dalla natura, ecco i fiori e l'uccello, a sua volta incuriosito tra di essi. Altre ancora, il "detective" della bellezza segna i posti e ci torna. Come nel giardino di una villa in via Madonna in Campagna, inondata di fiori. E invita: «Tutti gli anni la fotografo, se passi da lì fermati a guardare il giardino, è bellissimo». Oppure in un boschetto dietro viale Pirandello.
Fermati, la parola a chiave è stata detta da Agostino. Non è che la primavera stentiamo ad averla, è che facciamo fatica a cercarla e ri-conoscerla. La missione di Agostino continua, unica colpevole l'indifferenza con la sua complice, l'abitudine: si possono scuotere e indurre a cambiare anche con questi clic.