All’indomani del Giorno del Ricordo (il 10 febbraio, in molti comuni spostato a domenica 12 per esigenze di calendario) a Cassano Magnago prevale la soddisfazione per un momento che i partecipanti definiscono memorabile ed emozionante. Ma qualche assenza alla cerimonia dedicata a vittime delle foibe ed esuli si è fatta notare. Una stonatura. Non così marcata da rovinare la rievocazione dei fatti maturati sul confine orientale, durante e dopo la seconda guerra mondiale, ma abbastanza sonora per essere percepita.
«Al cimitero – fa notare l’assessore all’Istruzione, Alessandro Passuello – non c’era neanche un rappresentante delle minoranze in Consiglio comunale: Pd, Lega, Forza Italia, Cassano Futura». «Ho visto un esponente della Lega , ma non si trattava di un consigliere» conferma il sindaco, Pietro Ottaviani. Qualche assente, per usare una definizione tipica dell’appello in assemblea civica, era “giustificato”, in particolare a causa della concomitanza fra commemorazione e voto per le regionali. Ma ha destato sorpresa il fatto che non si sia presentato nessun consigliere di opposizione.
Passuello parla di «…mancanza di rispetto per i caduti, per quello che la politica dovrebbe insegnare: partecipare per ricordare, per fare sì che certe cose non succedano più, per avvicinare i ragazzi alle istituzioni». Non ci sono segnali su una mancata condivisione dei valori sottostanti il Giorno del Ricordo, che notoriamente ha faticato a entrare nel calendario dei più importanti momenti istituzionali dedicati alla storia d’Italia ma che, ormai, è pressoché unanimemente riconosciuto. Più probabile che le assenze eccellenti siano frutto di distrazione o di una sfortunata sovrapposizione di impegni.
«È comunque un peccato – ribadisce Passuello – anche considerando il contributo dato dai partecipanti: Forze Armate e dell’Ordine, Polizia Locale, studenti delle scuole medie». «Il coinvolgimento è stato tale – conclude il primo cittadino - che qualche prof ci ha chiesto di organizzare ulteriori momenti. Ci penseremo».