I carri sono quasi pronti, mancano solo gli ultimi ritocchi. Il rifornimento di coriandoli che andranno a colorare per qualche ora le strade olgiatesi è stato fatto e la musica che accompagnerà la festa è stata scelta.
Insomma, è quasi tutto pronto per il carnevale olgiatese che farà il suo debutto, come da tradizione, con la sfilata che partirà da piazza Santo Stefano e percorrerà le vie del centro nel pomeriggio di domenica 19 febbraio.
Ma come sempre quello di domenica non sarà l’unico appuntamento con le sfilate olgiatesi; giovedì grasso (23 febbraio), infatti, i carri saranno di nuovo in centro per la sfilata “in notturna”, mentre sabato 25 sarà la volta della parata di chiusura che partirà dalla piazza del Buon Gesù sino ad arrivare a quella del Gerbone, dove le maschere più numerose e originali riceveranno un premio.
«Come sempre abbiamo cercato di fare tutto il possibile per arricchire e rendere speciale il carnevale degli olgiatesi – spiega Pierangelo Richiusa, portavoce dei volontari che si stanno organizzando per approntare ogni cosa al meglio – ma devo ammettere che quest’anno è stato più difficile del solito».
Da una parte, infatti, nel 2023 la settimana di carnevale cade poco dopo la metà del mese di febbraio, e il tempo per prepararsi è stato più breve degli scorsi anni; dall’altra, complice anche lo stop degli anni passati, il numero delle persone disposte a donare parte del loro tempo per l’organizzazione dell’evento è sempre meno.
«Per realizzare i carri e le tre sfilate il lavoro non è poco – prosegue Pierangelo Richiusa, che da sempre fa parte del gruppo che dà vita al carnevale olgiatese – ma complici gli impegni familiari, il lavoro e la stanchezza quest’anno siamo rimasti veramente in pochi.
È per questo che abbiamo deciso di lanciare un appello a tutti quelli che vorranno unirsi a noi per le ultime operazioni necessarie per finire i carri di quest’anno e, perché no, per realizzare quelli dei prossimi anni».
Quello vissuto dai volontari del carnevale olgiatese è un problema ormai fin troppo comune a moltissime associazioni, che vedono diminuire, anno dopo anno, il numero delle persone impegnate nella realizzazione degli eventi. Vuoi per sopraggiunti limiti d’età, vuoi a causa della nascita dei figli e dell’aumento degli impegni familiari, vuoi per una più semplice perdita di interesse.
Se nessuno sceglierà di prendere il loro posto, però, gli appuntamenti tradizionali che da anni scandiscono la vita all’interno dei nostri paesi sono destinati a scomparire, e questo sarebbe un danno enorme per tutta la comunità.
«Chiunque desideri venire a darci una mano – conclude Pierangelo Richiusa – può passare tutte le sere di questa settimana, e della prossima, dalle 21 alle 23 presso la nostra sede, che si trova di fianco a quella della Protezione Civile in via Bruno Buozzi. La porta è aperta a tutti e ognuno sarà accolto con piacere».