«La Lombardia cambia, insieme possiamo farcela! Per una nuova Regione capace di crescere e includere, attenta ai bisogni e ai diritti delle persone, in cui la solidarietà sia una condizione essenziale di sviluppo».
Lo afferma Vincenzo Orlandino, vicesindaco di Vedano Olona candidato alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio nella lista Patto Civico per Majorino presidente.
«La Regione – sostiene Orlandino – deve riconoscere e promuovere il ruolo del Terzo Settore Lombardo come soggetto decisivo nell’identificazione dei bisogni sociali, nella programmazione delle politiche e nell’implementazione delle innovazioni in ambito sociale e non solo come attuatore di decisioni assunte in assenza di un autentico confronto.
Concretezza e centralità della persona per una Lombardia che diventi un’istituzione più utile alle nostre comunità in relazione ai servizi sociali e sanitari, in cui si riconosca l’importante ruolo svolto dagli enti del Terzo settore nei diversi ambiti di intervento, nell’intercettare i bisogni e nella tutela del bene comune».
La Legge delega 106 del 2016 definisce così il Terzo settore: «Il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi».
Il candidato nella lista Patto Civico per Majorino presidente ritiene centrale la tematica del Terzo settore: «È importante valorizzare le realtà presenti sul territorio e le persone che prestano come volontari il proprio servizio alla comunità – dichiara Orlandino –. La Regione deve guardare a questa area valorizzandola, creando le basi per una rete territoriale di realtà. Supportare tutte quelle realtà che si occupano di inserimento lavorativo e di disabilità, di promozione della cultura e della socialità. Alla Regione viene chiesto non solo la disponibilità economica che è fondamentale ma anche una visione prospettica su ciò che deve essere il Terzo settore».