Il sindaco di Varese Davide Galimberti, l’assessore alla Mobilità Andrea Civati e i consiglieri provinciali dei gruppi Civici e Democratici e Varese Provincia Europea contestano al presidente della Provincia uscente Emanuele Antonelli la nomina del nuovo presidente dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale a una settimana dalle elezioni a Villa Recalcati: «Forzatura dalle gravi conseguenze politiche ed istituzionali», scrivono.
La nota
Siamo di fronte a una forzatura senza precedenti a una settimana dalle elezioni provinciali di Varese che potrebbero sancire, come molti ritengono, il passaggio della Presidenza della Provincia a Marco Magrini.
Dopo un avviso pubblicato per soli 3 giorni, in palese contrasto con il vigente regolamento della Provincia di Varese sulle nomine che prevede un tempo minimo di pubblicazione di almeno 10 giorni e sebbene l'agenzia avesse invitato tutti i soci da quasi un mese della convocazione dell'assemblea, il presidente Antonelli e una parte dell'assemblea dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale hanno nominato il nuovo presidente dell'Agenzia, l’ex sindaco di Cislago Cartabbia, già sfiduciato dalla sua maggioranza.
Pensiamo che un presidente in scadenza di mandato (mancano soli 8 giorni), come è Antonelli, avrebbe dovuto astenersi dal procedere a una nomina così delicata per tutta la provincia. In più effettuando un blitz con un avviso pubblicato solo tre giorni dal 16 al 19 gennaio. L’agenzia del Tpl è un ente che è sempre stato gestito in modo collegiale da tutte le sensibilità politiche e civiche e interessa centinaia di migliaia di persone, comuni e amministratori.
Purtroppo però Antonelli ha voluto imporre il suo candidato che non è stato sostenuto da tanti territori rappresentati dall’Agenzia e soprattutto senza il sostegno di nessuno dei 3 capoluoghi dell'agenzia (Como, Lecco e Varese). Ancora una volta, dopo aver impedito a 80 sindaci della provincia di candidarsi alla presidenza della Provincia di Varese con un cavillo, il sindaco di Busto ha dimostrato ancora una volta la totale distanza dalle istituzioni e dal dialogo. Probabilmente neanche le componenti della provincia sapevano di questa decisione.
Che sia una forzatura dalle gravi conseguenze politiche ed istituzionali è data dal fatto che ad esempio la nomina dell'organo di revisione è stata rinviata a dopo le elezioni provinciali di Varese. Quindi ci chiediamo perché non poteva essere accolta anche la richiesta di rinvio avanzata da alcuni comuni anche per la nomina del Presidente e cda?
Davide Galimberti
Andrea Civati
Michele Di Toro
Giuseppina Lanza
Carmelo Lauricella
Alessandra Agostini
Cecilia Carangi
Valentina Verga