In vista delle prossime elezioni regionali e anche di quelle che porteranno all'elezione del nuovo presidente della Provincia, l'associazione Fiab Varese Ciclocittà mette sul tavolo le proprie perplessità e proposte riguardanti il presente e il futuro della ciclovia della Valle Olona e di conseguenza della Ferrovia della Valmorea.
Di seguito il comunicato dell'associazione guidata dal presidente Leonardo Savelli.
«Entro un paio di mesi dovrebbe essere completato il tratto di ciclovia dalla Folla di Malnate al confine con la Svizzera. Mancherà poi da definire il progetto e realizzare il segmento intermedio, già finanziato, da Castiglione Olona a Folla di Malnate per vedere concluso il tratto varesotto dell’intera ciclovia della Valle Olona, PCIR n.16 (Percorso Ciclabile di Interesse Regionale n. 16), previsto dalla Rete Ciclabile Regionale del PRMC (Piano Regionale della Mobilità Ciclistica).
Tutto bene dunque? Non proprio! Il tracciato del progetto originario della pista ciclabile era in parte adiacente ai binari della vecchia ferrovia, in piano, lungo il torrente Lanza e senza interferenze con la viabilità ordinaria, e costituiva una valida proposta sia per il cicloturismo internazionale (connessione a Mendrisio con la rete ciclabile nazionale Svizzera) sia per la mobilità casa-lavoro dei frontalieri che gravitano nella zona industriale di Stabio.
Purtroppo tuttavia la mancata, formale, dismissione del tratto di ferrovia a nord di Folla di Malnate ha impedito la coesistenza tra binari e ciclabile nel tratto di valico italo-elvetico, in località Santa Margherita.
La soluzione realizzata di ripiego, quindi, devia il percorso dal fondovalle (Mulino del Trotto) per salire con pendenze impegnative a Ligurno di Cantello e ridiscendere con pendenza altrettanto ripida all’attuale valico di Gaggiolo, dove al ciclista sarà anche inflitta, quindi, una sgradevole promiscuità con il traffico motorizzato di confine.
E’ del tutto evidente - a chi conosce i luoghi e le esigenze della pratica ciclistica - che si tratta di un ripiego fortemente peggiorativo, che depotenzia l’attrattività dell'intera ciclovia rispetto all’ambizione di proporsi come offerta di eccellenza per la ciclabilità tra il Nord Milanese e la Svizzera, passando dal Varesotto.
Della vecchia ferrovia della Valmorea rimangono testimonianze (caselli, stazioni, opere d'ingegneria, tratti di armamento) che proprio la frequentazione a piedi e in bicicletta dell'ex percorso ferroviario ha consentito di far conoscere ai più.
La percorribilità in bicicletta, ad imitazione di molte greenways realizzate in altre situazioni simili in Italia e all'estero, si confermerebbe la modalità più realistica per garantire la valorizzazione del patrimonio ambientale e di archeologia industriale originale di questo territorio.
Stante quindi l’attuale situazione tecnica e normativa è evidente ed ineludibile la scelta di privilegiare qualità e continuità della ciclovia anziché mantenere in vita i vincoli tecnici e normativi di una linea ferroviaria della quale è improponibile la riattivazione, con le modalità del passato, in funzione vuoi di ferrovia turistica, vuoi di trasporto pubblico locale.
E’ urgente quindi che Regione Lombardia assuma una decisione motivata e coerente, superando titubanze e incongruenze nella pianificazione e programmazione trasportistica nel varesotto, anche per scongiurare che analoghe difficoltà possano penalizzare il tracciato dell’ultimo tratto ancora da implementare tra Castiglione O. e Folla di Malnate.
Concludendo auspichiamo che il prossimo Governo Regionale e la nuova Amministrazione Provinciale che sortiranno dagli imminenti appuntamenti elettorali, secondo le proprie competenze:
- diano rinnovato e decisivo impulso alla progettazione e realizzazione del tratto di ciclovia tra Castiglione Olona e Folla di Malnate, ancora mancante per raggiungere la Svizzera e la sua rete ciclabile cantonale e nazionale, seguendo il tracciato più funzionale, ove opportuno in affiancamento o sovrapposizione al sedime abbandonato della vecchia ferrovia della Valmorea (come già realizzato nel tratto a sud di Castiglione Olona);
- confermino nei piani e programmi di rete ciclabile regionale e provinciale la previsione del tracciato originariamente previsto nel fondovalle tra Molino del Trotto e il valico di S.ta Margherita, attivandosi per il necessario reperimento dei fondi e la realizzazione di tale variante assolutamente migliorativa».