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Politica | 28 novembre 2022, 15:21

Tragedia di Ischia, la rabbia dei sindaci dopo il commento del ministro

Decaro, presidente dell'Anci, contro Pichetto Fratin che in radio diceva «basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare» sugli abusi edilizi. La replica: «Da anni chiediamo il varo di politiche attive per evitare lo spopolamento dei piccoli comuni e per contrastare il dissesto idrogeologico»

Tragedia di Ischia, la rabbia dei sindaci dopo il commento del ministro

«Il commento del ministro Pichetto Fratin sulla tragedia di Ischia, mentre ancora si cercano i dispersi e si contano le vittime, è di una volgarità inaccettabile e denota una grave ignoranza dell'argomento». Così parla Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell'Anci, dopo quanto detto dall'esponente del governo in radio. Ovvero «basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare», riferendosi agli abusi edilizi. 

«Siamo sicuri che non rappresenti la linea del governo sul tema annoso e drammatico del dissesto idrogeologico del nostro territorio, delle sue responsabilità, e di chi e come ci si possa mettere riparo - precisa Decaro - Liquidare la questione scaricando tutta la responsabilità sui sindaci, addirittura auspicando che vengano "messi in galera", è l'opposto di quello che un rappresentante delle istituzioni dovrebbe fare: ora dal ministro aspettiamo delle scuse verso i sindaci italiani».

Il presidente ricorda ancora: «Da anni, in tutti gli incontri e in tutte le occasioni, l'Anci sostiene con forza la necessità di varare un piano straordinario per la manutenzione del territorio, nell'interesse esclusivo e primario dei nostri concittadini. Se si trovasse un ministro disposto a impegnarsi in questa direzione, noi sindaci saremmo pronti a dare il nostro contributo come, del resto, facciamo sempre con uno spirito di collaborazione che non traspare certo dalle dichiarazioni di Pichetto Fratin».

La riflessione prosegue: «Il dramma della fragilità del territorio italiano e della mancanza di una sua manutenzione va molto oltre le competenze dei singoli sindaci. Questi casomai rappresentano un presidio importante per il territorio, sia per la sua integrità che per la sua valorizzazione. Da anni chiediamo il varo di politiche attive per evitare lo spopolamento dei piccoli comuni e per contrastare il dissesto idrogeologico. I ritardi e gli errori si accumulano, come lamentiamo da tempo, nelle fasi che precedono l'avvio dei lavori per la tutela del territorio: nell'erogazione delle risorse e nella programmazione. Fasi delle quali non rispondono i Comuni».

Senza contare le risorse, «ferme da anni per gli interventi di risanamento del dissesto idrogeologico che, come certifica la Corte dei conti, non vengono spese, e ora altre ne sono previste all'interno del Pnrr. Il governo e i suoi ministri - conclude Decaro - dovrebbero innanzi tutto preoccuparsi di accelerare esemplificare le procedure, come giustamente ha ricordato anche il presidente del consiglio intervenendo giovedì scorso all'Assemblea dell'Anci di Bergamo. Le polemiche e gli scaricabarile non sono degni di momenti così drammatici e non danno alcuna risposta alle esigenze e alla rabbia giustificata dei cittadini colpiti».

Redazione

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