Coalizione ampia e primarie. Da tempo il consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti va ripetendo che sono questi gli strumenti si cui puntare per contrastare il centrodestra alle elezioni lombarde.
E se l’allargamento delle alleanze è naufragato dopo il sostegno del terzo polo a Letizia Moratti – e con un dialogo coi 5 Stelle che rimane difficoltoso – anche l’ipotesi primarie rischia di tramontare a causa dei tempi ormai davvero strettissimi. In campo, per il momento, ufficialmente c’è solo l’assessore milanese Pierfrancesco Maran, ma di nomi ne circolano tanti.
Astuti però insiste: «Sono mesi – dice – che ragioniamo sul tema del candidato presidente. Fino ad ora non è mai uscito un nome che tenesse insieme tutto il partito. A questo punto ritengo che l’unico vero strumento per poter arrivare a identificare un candidato presidente siano le primarie».
Anche perché, prosegue il consigliere regionale, «noi da tempo abbiamo segnali chiari da parte del nostro elettorato di una difficoltà a comprendere alcune delle nostre scelte. Pertanto penso che le primarie, a maggior ragione in un momento come questo, ci possano permettere di riallinearci ai nostri elettori, militanti e tesserati».
In questi giorni editorialisti come Antonio Polito e Ferruccio De Bortoli, ma anche il sociologo Nando Dalla Chiesa e, oggi, il medico iscritto al Pd Alessandra Kustermann hanno “suggerito” ai dem di non chiudere le porte a Letizia Moratti.
Ieri, tra l’altro, prima dell’inaugurazione dell’anno accademico all’Università dell’Insubria alla presenza del presidente Mattarella, Astuti si è trattenuto per pochi istanti con l’ex vicepresidente regionale.
Solo un rapido confronto sulla mozione relativa ai medici non vaccinati, nulla più a quanto pare.
Di certo Astuti non ha cambiato idea sull’indisponibilità a sostenere Moratti. «Fino a due settimane fa, non sei mesi fa, era in ballottaggio con Fontana per essere la candidata di centrodestra – ribadisce –. E poi Moratti è l’artefice di una riforma sanitaria che non funziona. Noi abbiamo delle proposte che sono oggettivamente alternative rispetto alla sanità proposta da lei. Per questo è impossibile per noi sostenere una candidatura come questa».
L’esponente dem varesino ha già avuto modo di dire che Fontana e Moratti rappresentano «due candidati di centrodestra». E proprio questo «rende la partita aperta», oltre al fatto che «dopo tanti anni finalmente le elezioni regionali e nazionali saranno separate. Le volte precedenti il dibattito nazionale aveva schiacciato quello regionale».
Condizioni che Astuti giudica favorevoli per il Pd. Di tempo per decidere il da farsi, però, ne è rimasto davvero poco.