La settimana di celebrazioni per i 120 anni del Comitato di Busto Arsizio della Croce rossa si era aperta a Villa Teresa, prima sede dell’associazione, e si è chiusa, dopo altri momenti, in via dei Sassi dove, all’angolo con via Savona, oggi c’è un cantiere. Ma questi spazi ancora incompleti, dalla prossima primavera diventeranno la nuova casa dei volontari.
Realizzando così quel sogno che la Croce rossa coltiva da tantissimi anni. È addirittura dal lontano 1952, ha spiegato la presidente Simona Sangalli, che la Cri accantona fondi per la sede.
«Non è da Busto Arsizio una cosa del genere», ha detto il sindaco Emanuele Antonelli, facendo leva sulla proverbiale generosità dei bustocchi: «Qui la beneficenza si fa sempre, in silenzio. Dobbiamo far sì che la nuova struttura sia pronta al più presto e sia bellissima. Chi può contribuire lo faccia, perché Croce rossa lo merita, ha fatto tantissimo nei periodi bui e lo fa ancora, giorno e notte».
A ringraziare “l’esercito” di volontari, dipendenti, infermiere volontarie c’erano i consiglieri regionali Emanuele Monti (che è anche presidente della commissione Sanità del Pirellone) e Samuele Astuti, l’eurodeputata bustocca Isabella Tovaglieri, la presidente del Consiglio comunale Laura Rogora, gli assessore Manuela Maffioli, Mario Cislaghi, Giorgio Mariani, Paola Reguzzoni, i consiglieri comunali Alessandro Albani e Valentina Verga, gli alpini, i rappresentanti di alcune associazioni e tanti altri.
Oltre, naturalmente, a esponenti della Croce rossa del territorio ma anche il vicepresidente nazionale Rosario Valastro e la presidente lombarda Sabina Liebschner.
Valastro ha espresso «tanta ammirazione per questa comunità di Busto Arsizio per come sa essere unita e darsi una mano», rivolgendo poi un pensiero a tutti i volontari, ricordando i momenti più duri della pandemia, quando il silenzio delle strade deserte era interrotto solo dalle sirene delle ambulanze: «Avete fatto qualcosa che resterà nella storia».
«Croce rossa è grande e lo è ancor di più se ben integrata e inserita in un contesto. E Busto ne è un esempio concreto», ha sottolineato Liebschner.
Il presidente della commissione regionale Sanità Monti ha ricordato «il percorso intrapreso ormai qualche anno fa per dare un ruolo ancora più importante al volontariato e al mondo del soccorso lombardo. Siamo riusciti ad aggiornare tariffe ed investimenti e soprattutto a puntare sulla formazione. E per questo qui in Lombardia abbiamo tra i soccorritori migliori d’Italia».
Un ringraziamento è arrivato anche dall’eurodeputata Tovaglieri, che aveva seguito il progetto della sede (costruita con i fondi del Comitato su un terreno assegnato in diritto di superficie) in qualità di assessore all’Urbanistica.
In questa occasione, l’Avulss di Busto ha donato una nuova ambulanza alla Cri. «Un’associazione del terzo settore che ne aiuta un’altra», ha evidenziato Sangalli. E ciò è stato possibile, come spiegato dalla presidente di Avulss Alda Acanfora, grazie a un lascito di Graziosa Boscaro che «ci ha permesso di continuare a gettare semi per chi ne ha bisogno».
Dopo la benedizione del nuovo mezzo da parte di don Fabrizio Barlozzo, sacerdote dell’ospedale di Busto, è stato possibile visitare il cantiere della sede. In attesa del trasferimento dagli attuali spazi di via Castelfidardo che, entro il prossimo aprile, dovrebbe concretizzarsi.
Sul sito della Croce rossa di Busto è possibile rimanere aggiornati e dare un contributo (clicca qui).