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Lombardia | 07 novembre 2022, 14:25

“I Luoghi del Cuore”: la Cascina dei Poveri e l’Eremo di Santa Caterina del Sasso tra i più votati in Lombardia

Ultime settimane per partecipare al tradizionale censimento del Fai. La cascina di Busto e l'Eremo di Leggiuno tra i più votati in Lombardia. Al primo posto, nella classifica regionale, il Villaggio operaio di Crespi d'Adda che ha un legame strettissimo con Busto

Villaggio operaio di Crespi d’Adda, Capriate San Gervasio (BG)

Villaggio operaio di Crespi d’Adda, Capriate San Gervasio (BG)

Mancano poche settimane alla conclusione della 11ª edizione de “I Luoghi del Cuore”, il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale italiano promosso dal FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Fino al 15 dicembre 2022 sarà possibile votare i propri luoghi più cari, che consideriamo speciali e che, per questo, vogliamo proteggere e far conoscere a sempre più persone.

Superato il milione di voti ricevuti fino a oggi per questa edizione lanciata il 12 maggio, con la classifica nazionale provvisoria dei luoghi più amati dagli italiani - consultabile sul sito www.iluoghidelcuore.it - che registra continui cambi di posizione tra gli oltre 37.000 luoghi votati. Ai primi tre posti per il momento restano saldi il Museo dei Misteri di Campobasso, con le sue macchine processionali settecentesche, la Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli (LE), realizzata tra XII e XII secolo e bisognosa di recupero, e la Fonderia di Campane Achille Mazzola di Valduggia (VC), luogo di eccellenza artigiana in attività dal XV secolo al 2003 e oggi da valorizzare.

Ecco i luoghi che sono, per ora, ai primi posti della classifica provvisoria della Lombardia. Figurano la Cascina dei Poveri di Busto Arsizio, al quito posto, e l’Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno (nono). Il più votato, finora, è il Villaggio operaio di Crespi D’Adda, in provincia di Bergamo, legato a doppio filo con Busto Arsizio.

LA CLASSIFICA

Villaggio operaio di Crespi d’Adda, Capriate San Gervasio (BG)

Santuario e Chiesa rupestre di San Vittore Martire, Brembate (BG)

Circolo Combattenti e Reduci, Milano

Villa Mirabellino del Parco della Reggia, Monza

Cascina dei Poveri, Busto Arsizio

Plesso storico di San Michele, Torre de’ Busi (BG)

Cappella di San Rocco, Villongo (BG)

Corenno Plinio, Dervio (LC)

Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro, Leggiuno

Strada della Forra, Tremosine sul Garda (BS)

Chiesa di San Lazzaro, Pavia

Chiesa di San Giorgio, Bottanuco (BG).

LE DESCRIZIONI DEI LUOGHI

Villaggio operaio di Crespi d’Adda, Capriate San Gervasio (BG)

Sulla punta dell’“Isola Bergamasca”, una penisola dove il fiume Brembo confluisce nel fiume Adda, proprio per la sua posizione strategica, che permetteva la produzione di energia elettrica tramite lo sfruttamento dell’acqua corrente, due imprenditori tessili e filantropi - Cristoforo Benigno Crespi e suo figlio Silvio Benigno Crespi – fondarono qui nel 1878 uno dei primi villaggi operai. Vi abitavano gli operai del cotonificio con le loro famiglie, per i quali vennero realizzati diversi servizi: una chiesa, una scuola, un ospedale, un circolo ricreativo, un teatro, dei bagni pubblici, una piscina, dei negozi e persino dei campi sportivi e un parco. Il cotonificio ha operato fino al 2004 e l’intero villaggio nel 1995 è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO “in quanto esempio eccezionale” delle scelte di “industriali illuminati che andavano incontro alle esigenze dei lavoratori” e per l’integrità della sua struttura. Il comitato “Associazione Pro Crespi” partecipa al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 con l’obiettivo di continuare a valorizzare il sito e promuovere le necessità di recupero della Chiesa Parrocchiale del Santissimo Nome di Maria – copia della chiesa rinascimentale di Santa Maria di Piazza a Busto Arsizio (VA), città da cui provenivano i Crespi – e della Pineta storica. La Delegazione FAI di Bergamo sostiene la raccolta voti di questo e di tutti i luoghi del territorio.

Cascina dei Poveri, Busto Arsizio

Di origine medioevale, la Cascina era inizialmente strutturata come un borgo autonomo e autosufficiente appartenente alla Pieve di Gallarate. Nel XVI secolo la Scuola dei Poveri di Busto Arsizio ne divenne proprietaria e, nella seconda metà del Seicento, iniziarono i lavori per la costruzione della chiesetta di San Bernardino, della sacrestia e del cimitero (ora andato distrutto). Nel XVIII secolo fu realizzato il campanile, mentre nel 1920 l'edificio venne ampliato con la realizzazione di un nuovo presbiterio. La Cascina dei Poveri, che nel 1918 contava ancora 400 abitanti, restò popolata sino ai primi anni Settanta, quando venne abbandonata. Successivamente, il Comune di Busto Arsizio è diventato proprietario di parte del bene e della chiesetta di San Bernardino, restaurata nel 2000 attraverso i B.O.C. (Buoni del Comune) emessi dall'Amministrazione, che gli abitanti hanno acquistato in pochissimi giorni. In occasione del censimento del FAI 2022, la raccolta voti a favore della Cascina, oggi in stato di degrado, è sostenuta dal comitato “Pro Cascina dei poveri” per sensibilizzare sull’urgenza di un intervento.

Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro, Leggiuno

Abbarbicato sulla roccia del Sasso Ballaro e affacciato sul Lago Maggiore, la tradizione vuole che l'Eremo sia stato fondato dal ricco mercante Alberto Besozzi che, scampato a un naufragio durante la traversata del lago grazie alle preghiere rivolte a Santa Caterina, decise di ritirarsi su quel tratto di costa e condurvi vita da eremita. Qui fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d'Egitto, attualmente visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che risale al XII secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di San Nicola e quella di Santa Maria Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV secolo. Abitato inizialmente dai Domenicani, dal 1314 al 1645 guidarono l'Eremo i frati del Convento milanese di Sant'Ambrogio ad Nemus, sostituiti poi dai Carmelitani fino al 1770. L’eremo fu protagonista, all’inizio del Settecento, del miracolo dei massi ballerini che, staccandosi dalla roccia, precipitarono sulla chiesa ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi fino al 1910.

L’Eremo rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

Redazione

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