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Politica | 18 ottobre 2022, 17:22

Busto, l’opposizione chiede compatta: «Che fine ha fatto il tavolo sulle politiche giovanili?»

Le domande rivolte all’assessore Cerana. Interrogazione sottoscritta da tutta l’opposizione, come era avvenuto per il caso lampioni

Busto, l’opposizione chiede compatta: «Che fine ha fatto il tavolo sulle politiche giovanili?»

«Che fine ha fatto il tavolo sulle politiche giovanili?». Questa, in sostanza, la domanda che l’opposizione rivolge compattamente all’assessore alle Politiche educative Daniela Cerana.

Lo fa attraverso un’interrogazione che ha come primo firmatario Emanuele Fiore di Popolo, Riforme e Libertà ma è sottoscritta anche da Maurizio Maggioni (Partito Democratico), Santo Cascio (Progetto in Comune) e Gianluca Castiglioni (Busto al Centro).

I rappresentanti della minoranza osservano che «al termine delle elezioni amministrative l’assessorato alle Politiche educative per il tramite del proprio titolare ha esteso alle liste partecipanti alle elezioni l’invito a far partecipare i candidati “giovani” ad un tavolo sulle politiche giovanili».

E domandano per quale motivo, dopo la stesura di una bozza di statuto, «il tavolo non sia più stato convocato successivamente a dicembre 2021» e «se e come sia intenzione dell’assessore portare avanti questa iniziativa o se la stessa sia da ritenersi abbandonata e per quali cause».

Non solo: «Nel caso si voglia procedere ancora, stante l’evidente difficoltà nella gestione dell’iniziativa da parte di un solo assessorato, se non sia il caso di affiancarne in ausilio qualche altro».

Il caso lampioni

L’opposizione, dunque, si muove compatta così come aveva fatto a proposito del caso dei lampioni di Richino Castiglioni.
Anche in quel caso tutti i gruppi di minoranza avevano presentato un’interrogazione per sottoporre al sindaco Emanuele Antonelli e agli assessore competenti una serie di quesiti: «Se erano a conoscenza che i lampioni dell’architetto Richino Castiglioni fanno parte del patrimonio storico, architettonico e culturale da tutelarsi; quali siano i contenuti della relazione che il Comune aveva mandato alla Soprintendenza in occasione dell’avvio dell’operazione di rinnovo dell’illuminazione; il contenuto della lettera con la quale la Soprintendenza autorizzava il Comune alla sostituzione dei lampioni e quella con la quale la Soprintendenza di Milano ha parzialmente annullato la medesima; se l’organizzazione degli Uffici urbanistica, lavori pubblici, cultura e le competenze del personale in essi operante, siano adeguate ai compiti di tutela propri del Comune ed in grado di esercitarne correttamente le funzioni; se la giunta non ritenga, in omaggio ad un principio di conservazione dei beni storici più significativi del Centro, ed in una logica di autotutela, scegliere la soluzione di ripristinare nel loro contesto i lampioni dell’architetto Richino Castiglioni».

Redazione

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