Chi ha prelevato o ha svolto una pratica oggi nella filiale di Intesa Sanpaolo di via Milano a Busto Arsizio, può avere alzato la testa e scoperto di essere entrato in un giorno speciale.
Qui 100 anni fa esatti, invece - il 5 settembre 1922 - un gruppo di bustocchi fondava la Banca Alto Milanese: dieci nomi sono scolpiti su quella targa.
Per approfondire questa coincidenza storica, viene incontro l'archivio di Intesa Sanpaolo: «Benigno Airoldi, appena ventunenne, costituì insieme ad altri soci la "Banca Alto Milanese - Giorgetti, Saibene, Airoldi & C.", società in accomandita semplice con un capitale iniziale di un milione di lire. Sin dall'inizio l'Istituto visse anni di costante crescita, che non si arrestò neppure durante il periodo bellico, e agì nella propria zona di competenza a favore delle piccole e medie imprese operanti principalmente nel settore tessile». Con Airoldi c'erano personaggi come i Durini di Monza, i Giorgetti, Emilio Garavaglia, Alberto Saibene, Leopoldo Solbiati e Alberto Venzaghi.
Nel 1946 la banca andò anche fuori città con le filiali di Fagnano Olona e Castellanza. Ma non solo: «Nel 1948 concorse alla realizzazione dell'aeroporto internazionale della Malpensa, all'interno del quale aprì successivamente un proprio sportello. Negli anni '50, con l'ausilio di un gruppo di industriali, l'Istituto contribuì alla nascita e allo sviluppo della Mostra internazionale del tessile, dotando la città di uno tra i più importanti mercati europei del settore, e nel 1953 aderì alla costituzione del Mediocredito Regionale Lombardo. Nel 1971 ottenne la qualifica di "Banca agente", che le permise di implementare l'attività internazionale, e si trasformò in società per azioni» riporta sempre l'archivio di Intesa Sanpaolo.
Airoldi fu il riferimento: «.Presidente del Consiglio di amministrazione venne nominato lui, nel frattempo divenuto Cavaliere del Lavoro». E si rammenta infine come «l'assemblea straordinaria del 25 luglio 1975 deliberò la fusione per incorporazione dell'Istituto, insieme al Credito Legnanese, nel Banco Lariano».
Una storia che anche targhe e foto scandiscono nel cuore di Busto, con l'aiuto dell'iniziativa delle "Pietre Vive". Proprio vicino al luogo di nascita della banca, il volto di Benigno Airoldi: il ricordo risale a quattro anni fa e si definisce l'imprenditore innovativo, visionario, appassionato e convinto promotore di iniziative per la città. Quelle conosciute e quelle silenziose che nessuna nota ufficiale magari riporterà, come aiutare giovani he cercavano la loro strada.