Oggi l’ex consigliere comunale Giuseppe Ferrario ha fatto sapere tramite una nota di aver abbandonato il progetto politico di Gigi Farioli (leggi qui).
E l’ex sindaco di Busto e attuale candidato alla Camera per il Terzo polo fa sapere – a sua volta tramite un comunicato stampa – di prendere atto «con umano dispiacere ma altrettanto umana comprensione della comunicazione pubblica dell’amico Giuseppe».
Sottolineando il periodo complicato vissuto da Ferrario (lui stesso ha ricordato di aver rischiato la vita e di aver abbandonato l’assise proprio per motivi di salute): Farioli afferma di essergli stato accanto «da amico, prima ancora che suo candidato sindaco e sintesi di un progetto», con «cura, attenzione e discrezione».
Le loro strade politiche oggi si dividono e Farioli non nasconde che non gli resta che «rispettarne la volontà di cui non posso che rattristarmi (avendo eventualmente preferito una comunicazione preventiva vis a vis). Pur avendo avuto un franco, ampio e approfondito confronto soprattutto per la verità su questioni pre politiche ed esistenziali, da liberale e cristiano rispetto anche laddove non condivido. Secondo il motto del Cardinal Martini “adversos diligere”, cercherò di amare anche nelle differenze, non certo senza ricordare la fedeltà totale dell’esperienza politica del gruppo che ho l’onore e l’onore di rappresentare in consiglio».
E ancora: «Scrivo queste righe cercando di dare risposte ai diversi che oggi, definendosi anche amici di Giuseppe e suoi elettori, si sono trovati spiazzati da questa decisione, confermando fiducia nel sottoscritto e soprattutto nella coerenza dell’operato in consiglio sui temi della famiglia, della denatalità che continueranno, così come tutti gli altri punti del programma, a costituire anche eticamente le stelle polari del gruppo (che oggi si chiama L’Italia C’è-Civici, liberali e riformisti per Busto Città Europea, ndr)».
Oggi Farioli è in corsa alle elezioni tra le fila del Terzo polo. A tal proposito, ricorda che «sin dall’inizio dell’avventura il progetto politico e amministrativo, pur aperto a tutte le collaborazioni sui contenuti prescindendo dalle appartenenze, in una cornice di temi e metodi con particolare attenzione alle forze civiche, liberali, popolari e riformiste, si poneva come polo terzo rispetto alla destra sovranista e la sinistra massimalista».
Farioli invita chi ne condivide il percorso a «rispettare quand’anche in dissenso la scelta di Giuseppe», sottolineando che quest’ultimo aveva lasciato il Popolo della Famiglia e «oggi con l’adesione a Democrazia e Sussidiarietà si vede impegnato con la destra».
«Confermo amicizia, rispetto ed affetto - conclude -. Augurandogli buona vita per la quale, da liberale, avrò il massimo rispetto, da cristiano pregherò, da consigliere comunale continuerò a sperare in contributi».