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Politica | 05 luglio 2022, 10:51

Caso derivati, il gruppo Popolo, Riforme e Libertà interroga

L’interrogazione a risposta scritta firmata da Emanuele Fiore con i colleghi Gigi Farioli e Giuseppina Lanza contiene una serie di domande

Caso derivati, il gruppo Popolo, Riforme e Libertà interroga

Caso derivati, il gruppo di opposizione Popolo, Riforme e Libertà chiede chiarimenti sul contenzioso con Deutsche Bank. E lo fa ricorrendo a un’interrogazione con riposta scritta.

Nel documento, il cui primo firmatario è Emanuele Fiore, si legge che la decisione della High Court of Justice è stata emessa successivamente alla sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che vedeva coinvolti alcuni istituti finanziari contro il comune di Cattolica e che «il contenuto della sentenza di Busto Arsizio è risultato in contrasto con quanto enunciato dalla Corte di Cassazione con la "sentenza Cattolica"».

Considerando che «notizie di stampa riportano l’intenzione da parte dell’amministrazione comunale di promuovere un nuovo giudizio avverso a quello londinese presso la Corte italiana» e che «l’operazione dei derivati è già costata oltre tre milioni di euro che vanno ad aggiungersi alle rate (milionarie) che ogni anno Palazzo Gilardoni dovrà versare», Fiore, con i colleghi Gigi Farioli e Giuseppina Lanza, chiede una serie di chiarimenti.

In particolare, chiedono al sindaco Emanuele Antonelli e all’assessore al bilancio Maurizio Artusa di riferire «sull’origine della causa che ha visto contrapporsi il Comune di Busto Arsizio versus la Deutsche Bank AG London, specificando in particolare chi tra i due attori abbia promosso la causa davanti alla corte londinese e quale sia stata la motivazione per l’avvio della lite tra le parti» e ancora «quali siano i fondamenti normativi e/o le ragioni di opportunità alla base della scelta di proporre una nuova azione giudiziaria in Italia».

«Nel caso – si domanda – l’amministrazione abbia “già conferito incarico di patrocinio” per proporre un’azione giudiziaria davanti ad una Corte italiana, nell’intento di ottenere la riforma della sentenza di Londra, con quale modalità sia stato individuato lo studio legale prescelto».

Si chiede infine di riferire «se sia stata richiesta una quantificazione preventiva delle spese legali da sostenersi, inerenti al giudizio promosso o da promuovere e quale sia la posta di bilancio prevista o da prevedere, anche per la controparte in ipotesi di soccombenza; quale sia il Foro competente individuato per la causa in Italia; quale sia il “Fair Value” e/o il “Present Value” del contratto derivato e la durata dello stesso».

La risposta non arriverà in consiglio comunale. Il gruppo, forse per via della delicatezza della questione, ha scelto infatti di ricorrere allo strumento dell’interrogazione con risposta scritta.

Redazione

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