Da oggi, una pietra d’inciampo ricorda, a Gallarate, all’angolo tra via Palestro e via del Popolo, Clara Pirani Cardosi. Maestra elementare, si sposò nel 1924 con il professor Francesco Cardosi. Arrivarono in città nel 1938, anno in cui entrarono in vigore le leggi razziali.
La coppia - con le tre figlie Giuliana, Maria e Gabriella - nel 1944 viveva nel fabbricato dell’ex Casa del Popolo, espropriato dal regime e abitato da chi si era trasferito in città per ragioni di servizio (il professor Cardosi divenne preside del Liceo). Schedata come israelita nel 1938 e “attentamente vigilata” già da almeno tre anni, fu arrestata il 12 maggio 1944 su disposizione del Questore di Varese della Repubblica Sociale Italiana. Rinchiusa nel carcere di San Vittore a Milano fino all’8 giugno, riuscì a mantenere i contatti con la sua famiglia grazie a un agente di custodia, Andrea Schivo (che fu scoperto dai nazisti e deportato a Flossenbürg, dove morì). Trasferita nel campo di transito di Fossoli di Carpi e poi nella Polonia occupata, Clara Pirani Cardosi fu uccisa in una camera a gas ad Auschwitz il 6 agosto, al suo arrivo al campo di sterminio.
L’iniziativa in ricordo dell’insegnate è stata promossa dalle sezioni gallaratesi dell’Associazione Mazziniana Italiana e dell’Anpi. La pietra per Clara Pirani è la seconda che viene posata a Gallarate: segue infatti il piccolo manufatto che sul marciapiedi di via Mameli ricorda Vittorio Arconti, operaio, sindacalista e militante comunista, assassinato a Güsen.
Cerimonia di posa, questa mattina, con Michele Rusca e Angelo Bruno Protasoni (rispettivamente, presidente e segretario Ami, il primo ha ripercorso la vicenda di Clara Pirani, della sua famiglia e dei suoi carnefici), Michele Mascella (presidente Anpi, ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato alla posa), Claudia Mazzetti (assessore alle Attività formative: «Mi fa particolarmente piacere vedere la presenza delle scuole, perché sono i ragazzi i primi che ricevono e imparano questo messaggio e l’invito perché non si ripetano questi tremendi fatti. Soprattutto di fronte a quello che stiamo vivendo oggi con il ritorno della guerra in Europa»), il presidente di Aned Milano, Leonardo Visco Gilardi («Clara Pirani Cardosi fu, come tanti altri, vittima dello zelo servile dei funzionari della Repubblica Sociale Italiana»), don Riccardo Festa e le consigliere comunali Rossella Glorioso e Margherita Silvestrini.
Una terza pietra - che sarà posata a settembre – ricorderà, infine, Lotte Froelich, anche lei uccisa per le sue origini.