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Territorio | 21 maggio 2022, 08:11

Il comandante ha chiuso le ali per sempre, addio ad Alessandro Ghisleni

Si è spento lo storico pilota collaudatore, dal 1966 al 1992, della Siai Marchetti. Il ricordo di Elena Zeni amministratrice del gruppo social dei colleghi di lavoro: «Pilota dai metodi schietti e benevolmente perentori, lascia un'impronta indimenticabile nella storia dell'azienda»

Il comandante Alessandro Ghisleni in una foto tratta dalla pagina Facebook di Hangar Italy

Il comandante Alessandro Ghisleni in una foto tratta dalla pagina Facebook di Hangar Italy

Lutto nel Varesotto e nel mondo dell'aeronautica per la scomparsa del comandante Alessandro Ghisleni, storico collaudatore della Siai Marchetti dal 1966 al 1992. 

A ricordarlo con una breve biografia è Elena Zeni, amministratrice del gruppo social "Colleghi di lavoro Siai Marchetti".

«Nel 1951 entra in Accademia Aeronautica Militare a Nisida. Nel 1954 diventa sottotenente e si trasferisce negli Stati Uniti per frequentare il corso di pilotaggio ed addestramento avanzato su caccia bombardieri. E’ uno dei primi piloti italiani a volare sui caccia F-84 G.

Tornato in Italia nel 1956 presta servizio presso la 3° Aerobrigata di Verona Villafranca e qui, nel 1961, chiede di essere trasferito al Reparto Sperimentale per effettuare il corso di collaudatore. La sua richiesta viene accettata ed Alessandro Ghisleni si trasferisce nuovamente negli Stati Uniti dove frequenterà la massima scuola per piloti collaudatori americana presieduta dal leggendario Chuck Yeager, il primo “uomo supersonico” della storia.

Rientrato in Italia nel 1963, presta servizio presso la nostra Aeronautica Militare fino al 1966. Lasciata l’Aeronautica Militare, entra in servizio come capo pilota collaudatore alla Siai Marchetti.

Porta in volo tutti i velivoli prodotti della Siai Marchetti e suggerisce di fare del SF-260 una versione militare come addestratore primario. Un successo mondiale! A lui si deve anche il primo volo dell’S.211 il 10 Aprile 1981.

Pilota dai metodi schietti e benevolmente perentori, amato da tutti i tecnici e maestranze della Siai Marchetti, apprezzato e rispettato fino ai nostri giorni. Lascia un’impronta importante ed indimenticabile nella storia di questa storica azienda».

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