Il paradosso è che di danni economici ingenti non ne vengono causati. E questo, probabilmente, contribuisce a sottovalutare il problema. È il sospetto che sorge ad alcune maestre e famiglie nel tirare le conclusioni dopo l’ennesimo raid vandalico alla scuola dell’infanzia Collodi, in via Pradisera. Zona non particolarmente frequentata, caratteristica che consente a eventuali malintenzionati di agire con una certa tranquillità.
«Dal periodo di Pasqua a oggi – ricostruiscono dall’asilo – è la terza volta che ci tocca impiegare ore per rimettere a posto. Il personale si accorge delle incursioni all’ultimo momento, quando manca poco all’entrata dei bambini. Molti dei quali tornano a casa, vista la situazione degli spazi. Restano, un po’ spaventati, quelli che non possono essere ripresi dalle famiglie».
Giochi ribaltati, materiali sparsi per aule e salone, imbrattamenti vari. «Ogni volta – continuano dalla struttura – i vandali alzano un po’ l’asticella. In questo ultimo caso, per esempio, hanno fatto un’incisione sul nostro computer e scritto parolacce sulle cattedre».
Difficile formulare ipotesi sugli autori ma potrebbe trattarsi di giovani o giovanissimi («non abbiamo trovato in giro alcolici o simili», precisano le maestre) ma qualche idea per scoraggiarli circola: «Il Comune dovrebbe implementare il sistema d’allarme lungo il perimetro della scuola. Oggi è coperto solo l’ingresso e il risultato è quello che si vede». Con il fattore tempo che gioca un ruolo cruciale: «Vista la frequenza con sui si ripetono questi episodi, non è da escludere che nel giro di pochi giorni troveremo di nuovo tutto a soqquadro».