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Economia | 09 maggio 2022, 19:51

Accordo tra Intesa Sanpaolo e Univa: «Le nostre aziende avanti nella sostenibilità, il territorio ne uscirà rafforzato»

VIDEO E FOTO. I casi LU-VE e Mazzucchelli 1849 mostrano che l'attenzione all'ambiente e alle persone appartiene alla storia imprenditoriale: «Le sfide non ci spaventano, continueremo insieme»

L'accordo e il dibattito all'Univa di Gallarate

L'accordo e il dibattito all'Univa di Gallarate

Se disegnare il futuro ha i colori della sostenibilità e dell'innovazione, le imprese della provincia hanno già iniziato a far ricorso alla tavolozza in netto anticipo. Ecco perché - al termine della sigla dell'accordo tra Intesa Sanpaolo e Univa e del successivo dibattito - il presidente degli industriali Roberto Grassi non ha dubbi. Al di là delle difficoltà crescenti che occorre affrontare, a cui ora si è aggiunto il dramma della guerra, «insieme potremo fare un percorso bello e il territorio ne uscirà rafforzato». Considerazione condivisa dal direttore regionale Lombardia Nord di Intesa Sanpaolo Gianluigi Venturini, con la rassicurazione che la finanza farà la sua parte, anche in ottica green: «Già nel 2020 la prua della nave era orientata verso quella direzione. Tutti noi dobbiamo parlare di sostenibilità perché le aziende devono abituarsi, anche le piccole. Noi abbiamo successo se ce l'hanno le imprese e non chiuderemo mai i rubinetti, come mai l'abbiamo fatto».

La normalità e le sfide

C'è un elemento preliminare da evidenziare, e l'ha fatto lo stesso Roberto Grassi. Nella sede di Univa a Gallarate questo è stato il primo incontro esclusivamente in presenza: un ritorno concreto alla normalità e allo stesso tempo un momento simbolico.

La giusta cornice, insomma, per ospitare la firma di un accordo che fornisce importante ossigeno alle imprese varesine (LEGGI QUI) e può portare a una svolta davanti alle sfide di questi tempi. Le aziende della provincia sono già avanti, ad esempio nell'ultimo anno il 44% ha investito in digitalizzazione e il 50% lo farà anche nel 2022, così il 50% nell'industria 4.0 e il 71% lo farà nel 2022. Ancora, il 34% in sostenibilità ambientale e sociale e il 46% prosegue quest'anno.

La trasformazione ecologica e tecnologica è in atto, ha rilevato il presidente Univa, così come ci si organizza anche su nuovi mercati. Le nuove difficoltà che sono piombate sul tessuto imprenditoriale preoccupano, ma non scoraggiano. L'accordo è per affiancarle in questa fase decisiva e il quadro è quello evidenziato da Giovanni Foresti della Direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo.

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Nella storia delle imprese

Innovazione, competitività, ma anche la stessa attenzione all'ambiente, al territorio e al fattore umano fanno dunque parte della storia delle imprese.

Questo è emerso nell'analisi successiva, sempre con il direttore Venturini, accanto a Marco Crespi, responsabile dell'area credito e finanza di Univa, con due case history. Primo caso concreto, quello di LU-VE, azienda di Uboldo, tra i leader mondiali nella refrigerazione industriale e commerciale: «Quando siamo nati negli anni Ottanta - sottolinea il chief operating officer and executive director Michele Faggioli, nella tavola rotonda moderata da Davide Cionfrini, responsabile della comunicazione e immagine Univa -  non si parlava di sostenibilità, eppure si è sempre puntato a considerare l'ambiente circostante come prezioso». Ci si è impegnati quindi a ridurre i consumi energetici, idrici e l'uso dei gas refrigeranti.   

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Da LU-VE per questa propensione naturale, emerge chiaramente come l'impegno non possa interrompersi con le nuove sfide: «Non ci spaventano, continuiamo a investire».

Discorso analogo per la Mazzucchelli 1849 di Castiglione Olona, rappresentata dall'amministratore delegato Giampietro Pedrazzini. Le cifre racchiuse nel nome societario parlano chiaro: una realtà storica del territorio, nel comparto dell'occhialeria. Ma anche qui, ci si era già mossi pur non trovando un contesto entusiastico attorno: «Il settore all'inizio non aveva questa sensibilità, negli ultimi anni è cambiato».

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Pedrazzini ha ribadito ciò che è affiorato anche negli altri interventi: sostenibilità non è solo ambiente. Ad esempio, anche la sicurezza sul lavoro fa parte di questo impegno. 

Le aziende sono in campo, nonostante gli anni dolorosi della pandemia, il caro energia e materie prime, tutto ciò che ogni volta sembra presentarsi a sfiancarle. Con l'accordo - ha ricordato Marco Crespi - Intesa Sanpaolo mette quegli oltre 40 miliardi nella sola Lombardia che rappresentano un segnale ancora più vigoroso rispetto al passato. La finanza, ha raccomandato, deve stare vicino alle imprese che hanno dimostrato un crescente sguardo rivolto alla sostenibilità. 

E la finanza ricambia, guardando alla filiera: tutti gli attori, piccoli in testa, devono vivere la sostenibilità come la loro opportunità

Marilena Lualdi

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