Un mese fa ha iniziato, insieme al senatore e collega del Partito Democratico Alessandro Alfieri, un “tour” in Provincia di Varese per raccogliere le voci dei territori e cercare di dare una risposta alle esigenze che via via emergeranno.
Nel frattempo, il consigliere regionale Samuele Astuti continua a partecipare a incontri di approfondimento sui temi legati alla riforma sanitaria regionale.
Il tour nei Comuni
Sono già circa una ventina i Comuni interessati dal tour degli esponenti dem. «L’obiettivo, dopo due anni di interlocuzioni via Zoom, è quello di avere dei momenti di confronto di persona – spiega Astuti –. È molto utile, perché con la pandemia sono cambiate esigenze e criticità. Bisogna capire come costruire dei nuovi strumenti per rispondere a queste necessità».
Gli incontri riguardano amministratori locali, associazioni, realtà produttive e del volontariato e cittadini. Ogni località ha le proprie specificità ed esigenze, ma stanno emergendo dei “macrotemi” comuni. A partire dalle «esigenze sanitarie e sociosanitarie dei territori. Le strutture – afferma il consigliere regionale – soprattutto quelle che fanno riferimento alle persone con maggiore fragilità, sono state particolarmente indebolite dalla pandemia. C’è la necessità anche per i sindaci di riuscire ad avere delle unità di offerta sociosanitarie che ritornino a essere forti e vigorose».
Un altro capitolo estremamente attuale e trasversale è quello dei fondi legati al Pnrr. «I Comuni, soprattutto quelli più piccoli, hanno difficoltà nel costruire progettualità sovracomunali: non solo c’è una penuria di personale ma, anche quando si ha la possibilità di assumere, si fatica a trovare le figure necessarie, in particolare per l’ufficio tecnico».
Il tour richiederà un impegno di qualche mese. «Ma abbiamo raccolto una serie di spunti e qualcosa di concreto sta già avvenendo. Ad esempio a proposito dei frontalieri, altro tema di cui abbiamo parlato a lungo anche perché Alessandro è relatore della legge, c’è stata un’audizione in Parlamento. Da parte mia, mi sto preparando in vista delle variazioni di bilancio di luglio: una serie di spunti verrà portata all’attenzione della giunta con emendamenti costruiti proprio sul territorio».
La riforma sanitaria
Intanto l’esponente del Pd continua a interessarsi della riforma sanitaria regionale. In maniera critica, dal suo punto di vista. «A me sembra, più che in maniera critica, in maniera obiettiva – sostiene Astuti, capogruppo in commissione Sanità – soprattutto tenendo conto non solo delle nostre opinioni, ma di quelle che abbiamo raccolto da parte degli operatori sociosanitari, delle associazioni dei pazienti e dei sindacati. Ci sono delle criticità che in buona parte avevamo già portato in aula a novembre e riporteremo in aula a fine maggio quando la riforma dovrà essere riformata perché c’è tutta una serie di osservazioni dei ministeri che Regione Lombardia deve recepire».
C’è spazio, a suo parere, per degli interventi migliorativi? «Se la maggioranza avesse voluto migliorarla – risponde – l’avrebbe già fatto al mese di novembre. Se vogliamo davvero cambiare questa riforma, abbiamo bisogno di vincere le prossime regionali. Loro non hanno nessuna intenzione di andare a cambiare l’assetto complessivo della norma, nonostante le indicazioni arrivate dai ministeri».
Il consigliere continuerà a parlarne nei territori. Mercoledì 23 marzo sarà a Villa Calcaterra a Busto Arsizio per un incontro dedicato anche alle case di comunità (leggi qui): «Momenti come questo sono importanti, perché i cittadini ancora faticano a capire di che cosa si tratta».
Odontoiatria sociale e salute mentale
Sempre a proposito di salute, di recente il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione del Pd sulla cosiddetta odontoiatria sociale.
«Un tema noto che ci portiamo dietro da tanti anni in Lombardia – osserva Astuti –. Noi abbiamo sempre insistito molto su questo, perché non è vero che tutti abbiamo la stessa possibilità di accedere ai servizi.
Il nostro servizio sociosanitario non è davvero universale: abbiamo importanti fette della popolazione che non accedono come gli altri ai servizi. Le liste di attesa sono una delle cause, ma poi c’è appunto il fatto che oggi alcuni servizi non sono resi disponibili. Oggi se non hai i soldi per pagarti il dentista, quel pezzo di salute non ce l’hai».
In precedenza, l’assemblea regionale aveva dato il via libera anche alla mozione sullo psicologo di base presentata dal consigliere Niccolò Carretta (Azione). «Quello della salute mentale è un tema importantissimo di cui mi interesso da tempo, per questo ho sostenuto convintamente il testo del collega – spiega Astuti –. C’è bisogno non soltanto di mettere ordine all’interno della programmazione regionale, ma anche di fare degli investimenti seri, perché ci sono delle lacune che erano già presenti nel pre-pandemia, figuriamoci adesso. Un pezzo di lavoro può essere fatto all’interno delle case di comunità, e vigileremo perché le cose succedano veramente. Però il problema non si risolve lì dentro. Occorre un potenziamento vero relativo alla salute mentale».