Lo scorso 19 febbraio, nel Giorno del Ricordo, giovedì il Consiglio comunale di Busto Arsizio ha approvato all’unanimità la mozione di Fratelli d’Italia che impegna il sindaco e la giunta a intitolare un luogo della città a Norma Cossetto, giovane studentessa istriana brutalmente uccisa e gettata in una foiba.
Sulla vicenda interviene il Comitato Antifascista di Busto. «Difficile dire qualcosa oltre – si legge in una nota – se non riconoscere la morte orribile che ha dovuto subire una donna, Norma Cossetto, vittima di un tempo atroce e riconoscere che proprio quella stessa fine è un appello a che mai più accada. Accadeva nell'ottobre del '43, in Istria».
«Nel febbraio 2022 – prosegue però il comunicato – in centro a Busto Arsizio una foto di gruppo, pubblicata su alcuni giornali online, ritrae chi celebra il successo della proposta di intitolare un luogo pubblico alla memoria di Norma Cossetto».
Il riferimento è agli esponenti di Fratelli d’Italia, che sabato scorso si sono ritrovati in via Milano per ricordare i martiri delle foibe e gli esuli italiani (leggi qui).
«Alcuni tra coloro in posa per il ritratto – afferma il Comitato – in sfregio anche a ruoli istituzionali attribuiti loro nella cornice della nostra Repubblica figlia della Resistenza e costruita sulla Costituzione, hanno reclamato pubblicamente di potersi dichiarare fascisti».
E «le radici del fascismo e del nazismo suo prodotto affondano nei massacri della guerra, nelle bombe degli anni della strategia della tensione, fino alle più recenti violenze anche in tempi di pandemia».
Tornando alla «storia tragica come quella della morte di Norma Cossetto, complicata e tragica come è la Storia di quei luoghi del confine orientale», dal «gruppo ritratto in foto si si solleva l'accusa con nome e cognome: partigiani comunisti».
«Non bisogna aver paura di etichettare chi ha trucidato queste persone, ossia i partigiani comunisti», aveva detto la deputata di Fratelli d’Italia Paola Frassinetti, presente a Busto.
«Il sillogismo è dietro l'angolo: una donna muore in maniera orribile, uccisa dai partigiani comunisti, ergo i partigiani (peggio se comunisti) hanno fatto cose orribili». «Ed ecco spianata la strada alla manomissione della Storia», sostiene il Comitato Antifascista.
Che chiama in causa anche le forze presenti in Consiglio comunale (la mozione, come detto, è stata approvata all’unanimità).
«Quelli che si dicono contro quel tetro passato e che nelle assise votano e possono anche parlare, o quanti hanno come proprio compito la difesa della memoria e della memoria partigiana, che dicono? Qualcuno ha obiettato che mentre la proposta di intitolazione alla memoria di Norma Cossetto è ricevibile, non lo è altrettanto chi la propone?».
La nota prosegue: «Che in tante città si siano poste obiezioni ad atti come questo votato all'unanimità a Busto, promuove la città medagliata per la Resistenza a quale nuovo riconoscimento e dato da chi?
Una studentessa di Busto ha chiesto durante il recente incontro con Enzo Fiano per la giornata della memoria "Quando fosse il momento per dire no, per opporsi, quando gli italiani non ebrei avrebbero potuto o forse dovuto opporsi a questi soprusi?". Oggi è altro tempo e altra situazione, ma un senso profondo rimane e per questo riproponiamo la stessa domanda, posta in questa che si dice una democrazia tra le più ricche, perché è domanda che interroga non solo le scelte nel presente, ma la ragione di reiterati e colpevoli silenzi».