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Busto Arsizio | 27 gennaio 2022, 13:31

Busto, Giorno della memoria: l’omaggio dei giovani ai giusti

Gli studenti del liceo scientifico sportivo Olga Fiorini-Marco Pantani mettono a dimora un ulivo per ricordare quanti aiutarono gli oppressi. Il sindaco, Emanuele Antonelli: «Occorre sviluppare anticorpi per essere pronti a reagire contro l’indifferenza, il negazionismo e ogni forma di ingiustizia»

Busto, Giorno della memoria: l’omaggio dei giovani ai giusti

Ad Auschwitz c’era la neve…  Nel freddo del 27 gennaio, Giorno della Memoria, gli studenti della quinta A, liceo scientifico sportivo Olga Fiorini-Marco Pantani, erano a villa Tovaglieri. In rappresentanza dei loro coetanei, per piantare un ulivo. Ricordare. E incarnare il futuro. L’albero messo a dimora è il primo passo nella realizzazione di un “Giardino della riconoscenza”. Radici, tronchi e fronde che ricordino quanti hanno affrontato l’orrore della Shoah, si sono opposti, hanno resistito e salvato. Coloro che hanno superato la paura e, oggi possiamo dirlo, vinto.

Ragazzi concentrati: «Un solo grande silenzio…» canta Francesco Guccini nel brano dedicato al più atroce campo di concentramento nazista. Note e parole riecheggiate nella storica villa grazie a un’interpretazione commovente.

Per Acof, presenti Cinzia e Mauro Ghisellini, oltre al preside, Luigi Iannotta. Presente la Giunta comunale. Il sindaco, Emanuele Antonelli, dopo il ringraziamento alla cittadina benemerita Olga Fiorini, si è rivolto ai ragazzi: «Sono contento di vedervi. Il nostro compito, a cui non dobbiamo rinunciare, è non lasciare cadere il testimone, continuare a coinvolgervi attivamente nelle iniziative dedicate alla memoria, perché possiate costruire un futuro di pace e democrazia. Un futuro di libertà, in cui i valori negati e calpestati nel “secolo breve” non siano minacciati. Quando ci vacciniamo il nostro corpo sviluppa gli anticorpi contro la malattia. Lo abbiamo imparato bene in questi due anni di pandemia. Oggi il nostro cuore e la nostra anima sviluppano anticorpi che saranno pronti a reagire quando sarà necessario, contro l’indifferenza, il negazionismo e ogni forma di ingiustizia e persecuzione. Il paragone del vaccino non è mio. È della senatrice Liliana Segre». Poi il ricordo dei giusti, di quanti si adoperarono per proteggere e salvare i perseguitati: «A Busto, me ne vengono in mente almeno due: il dottor Aladar Habermann (presente alla cerimonia la figlia, Anna Maria) e don Gilberto Pozzi».

Dalla presidente del Consiglio comunale, Laura Rogora il «…grazie a voi giovani per avere immaginato, progettato e realizzato questa iniziativa. Grazie ai professori. Avete il merito di credere in quello che fate».

Parola ai prof. Irene Pellegatta: «A nome di tutti coloro che sono stati strappati via, noi piantiamo nuove radici». Marisa Maggiolo, citando Primo Levi: «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre». Tomas Cipriani: «Ci saranno ulteriori piantumazioni per ricordare i giusti di Busto e del territorio. Perché la memoria ha bisogno di spazio, ha bisogno di crescere».

Partecipanti alla cerimonia chiamati a circondare di sassi l’ulivo (è usanza ebraica quella di deporre sassi e non fiori sulle tombe). Colonna sonora affidata a John Lennon: « You may say I'm a dreamer/but I'm not the only one/I hope someday you'll join us/and the world will live as one».

 

Stefano Tosi

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