Tutto si ferma, per ripartire. Anzi, per partire. Perché anche le immagini di Marco Giussani sprigionano questa convinzione: la Pro Patria è partita adesso. Non significa che dopo la vittoria sulla Juventus U23 (LEGGI QUI) la strada sia tutta in discesa: bisognerà guadagnarsi tutto ancora, passo dopo passo.
Ma rimaniamo un attimo immobili, come Caprile in questa sequenza. Aké sta riflettendo in vista del rigore, conquistato per un nostro errore. Il portiere tigrotto sembra guardare verso Galli o forse verso un altro punto: così viene immortalato, un attimo prima di focalizzare l'avversario e la traiettoria del tiro.
Fino a quel momento, la Pro non aveva certo sfigurato: la partita già si preannunciava frizzante. Quando però Caprile devia in angolo Akè, i compagni esultano attorno a lui come se fosse un gol.
È un gol: è il vantaggio, psicologico, in cui si trovano i tigrotti, per cui sembrano avvertire dentro di sé la necessità di segnare, a tutti i costi. E lo faranno con Bertoni, poco dopo: ecco la sua gioia, quasi scanzonata. A quel punto, nuovo abbraccio esplosivo, il pubblico inneggia a Luca e ai ragazzi tutti.
In questo bell'album, prendiamo un'altra foto: quella di Castelli e di Colombo, con il loro gesto di intesa. La fatica e l'attenzione nei loro occhi, il sudore di chi sta dando tutto. Diciassette anni di differenza tra i due: Saporetti più tardi lo dirà, il nostro capitano sta facendo un grosso lavoro, una guida prima di tutto negli allenamenti.
Il tuo rigore parato, Elia, è come un rock e ha scatenato una Pro che ci piace, sincera. E in un mondo che spesso ci appare di una falsità inaudita, a partire dal calcio, non c'è complimento più bello.