Un anno da consigliere comunale ha rafforzato in lei il desiderio di rimettersi in gioco. Perché – spiega Daniela Cerana – per indole le piace cercare di imparare e capire sempre meglio. Segno particolare, se quell’esperienza è stata maturata nella lista civica Busto Grande, ora si candida con Fratelli d’Italia. Proprio domani, sabato 4 settembre, dalle ore 16 nella sede in via Daniele Crespi 1 a Busto verrà presentata la lista. Interverranno anche il sindaco Emanuele Antonelli e il capodelegazione Fdi al Parlamento Europeo, onorevole Carlo Fidanza.
Nelle scorse settimane già erano emerse le storie dei primi candidati. Quello di Cerana, è un passaggio attentamente valutato, sottolinea. Perché ora si tratta di presentarsi in una lista di partito, di cui tra l’altro è coordinatore suo marito, Massimiliano Nardi.«Ma mi è stato chiesto da tutto il gruppo – spiega Cerana – Questo mio anno di consigliere era un’esperienza nuova, mai fatta e totalmente costruttiva. Ho potuto vedere come funziona la macchina burocratica e ho partecipato a tutte le commissioni da sola. Io per natura e professione prediligo il confronto, la condivisione delle scelte, le discussioni per arrivare a una scelta di votazione ponderata in sala consiliare».
C’è un’altra esperienza, storica, che porta infatti: quella scolastica. Daniela Cerana da trent'anni è insegnante e quest’estate con un altro consigliere, la leghista Paola Reguzzoni, è stata chiamata dal sindaco Emanuele Antonelli per ascoltare le esigenze delle scuole in vista della ripresa delle lezioni dopo la fase più dura della tempesta Covid: «I dirigenti sono stati bravissimi ma, riconoscendo la loro autonomia, dall’amministrazione possono avere un supporto fondamentale. Le scuole formano i cittadini di domani».
Ecco allora che la professoressa Cerana ha deciso di provare a proseguire l'impegno in consiglio comunale: «Un anno è stato poco. Devo dire che il gruppo che si presenta con Fratelli d’Italia mi piace molto, anche per la presenza dei giovani, e io ho questa voglia di imparare e mettermi in gioco con loro». Con una sottolineatura: anche se ha conosciuto sempre meglio questo gruppo, è stata “Busto Grande” fino all’ultimo.
«Com’era giusto che fosse – spiega – così ero stata eletta». Ma porta un giudizio positivo generale dell'ambiente: «Devo dire che mi sono sentita rispettata da maggioranza e minoranza e mi sono sempre sentita libera di esprimere la mia opinione».