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Sport | 03 agosto 2021, 11:05

Emozione, cuore, resilienza dell'Italbasket. Ma è la Francia di chili, centimetri e campioni ad andare in semifinale

Si ferma ai quarti la corsa dell'Italia di Meo Sacchetti, battuti dai più forti transalpini 75-84. Anche questa volta gli azzurri sono andati vicini al miracolo: sono mancati il tiro da tre e i dettagli nel finale. La nazionale più bella degli ultimi anni, però, merita un grande applauso

Emozione, cuore, resilienza dell'Italbasket. Ma è la Francia di chili, centimetri e campioni ad andare in semifinale

Così fa un po' male, perché quando giochi ancora una volta sopra le tue possibilità, con il cuore nel motore e simboleggiando uno spirito e un'organizzazione di squadra di livello assoluto (e non solo somma dei singoli) non può che far male.

L'Italbasket di coach Meo Sacchetti ferma ai quarti di finale la sua corsa olimpica, battuta 75-84 dalla Francia dei grandi atleti e dei campioni, da Gobert a Batum, da De Colo a Huertel e Fournier.

Anche stavolta, però, Gallinari (il migliore in campo, 21 punti, insieme a Fontecchio, 23) e compagni ci hanno provato: contro i muscoli e i chili dei dirimpettai, sarebbe servita una prova perfetta dall'arco (e non è arrivata: 7/23, 21%) e anche un pizzico di fortuna. 

Nessun rimorso, nessun rimpianto: anche oggi gli azzurri hanno emozionato. Lo hanno fatto per un mese in realtà, dal ratto di Belgrado in poi. Vanno solo ringraziati, anche se il sogno medaglia non è stato raggiunto.

La cronaca

L'inizio privo di timore reverenziale da parte degli azzurri non è né una novità, né una sorpresa: l'Italia aggredisce gli avversari in difesa, difendendo sempre in anticipo sui loro lunghi, e si mostra sicura in attacco, trascinata dai 7 punti del "solito" Fontecchio e dai 5 di Polonara. Il 25-20 del 10 va da sé, il 30-25 dei primi minuti del secondo quarto conferma le impressioni, ma chi ha pensato che in questo quarto di finale ci fosse qualcosa di facile è un pazzo: anche sfruttando le progressive difficoltà al tiro dalla lunga distanza di Mannion e soci (3/15 al 15'), la Francia infila un 8-0 di parziale che rimette sulla terra i dirimpettai. Giro palla perfetto e controllo dei rimbalzi (20-13 per i transalpini nel frangente) sono le armi designate. La squadra del Meo sembra boccheggiare, poi Gallinari e Polonara trovano due siluri dai 6,75 metri: è 40-39 all'intervallo lungo.

Al rientro in campo la Francia spinge. E tanto. Polonara prova due volte a tamponare, ma invano. Batum e Gobert schiacciano tre volte di fila sulla testa degli azzurri e non è nemmeno solo una questione di attacco: dietro la nazionale di Collet stringe i bulloni e per la squadra di Sacchetti è il buio (8 punti segnati in 7'). Il +10 del 35 (44-54) diventa +14 (48-62), poi torna +10 alla penultima sirena. Serve un miracolo.

Che non arriva, anche se per pochissimo, anche se gli italiani ci provano per davvero ed emozionano. Si risveglia Fontecchio con le triple, poi Gallinari: l'aggancio avviene due volte (sul 66-66 e sul 73-73) e la Francia sembra irretita dalla forza di volontà tricolore. A questo punto, però, diventa una questione di dettagli, che decidono di premiare i più forti: l'Italia sbaglia un paio di canestri facili (uno clamoroso con Tonut) e lascia sul ferro alcune bombe ben costruite, mentre dall'altra parte Huertel e Batum gli stessi tiri (anche più difficili) li mettono dentro. Sul 75-78 dei liberi di Gallinari nell'ultimo minuto, la scelta francese è perfetta: Gobert schiaccia in libertà, Fontecchio dall'altra parte vede solo il ferro. È la fine di una bellissima e inaspettata avventura.

 

Fabio Gandini

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