Tocca all'Alessandria. Se la ripiglia con i rigori, quella serie B che mancava da 46 anni. Il che suscita nei cuori biancoblù una serie di sentimenti contrastanti.
Certo, tra i piemontesi e i veneti non c'è grande esitazione da parte bustocca. Per il pubblico dello Speroni le parole "giugno" e "Padova" evocano spettri gelidi che vanno accantonati subito. D'altro canto, nell'Alessandria ci sono figure che riportano qui a casa, vedi Bruccini e Giorno. Mirko, un'altra promozione per te.
Poi c'è il sentimento più forte: quel misto di nostalgia e orgoglio, che possiamo deporre davanti a noi giusto un attimo, perché non abbiamo molto tempo. Dobbiamo infatti voltare pagina e gli occhi corrono avanti.
Fatto sta che riaffiora quella partita pazzesca a maggio, l'ultima di campionato, quando i tigrotti lasciarono tramortita proprio l'Alessandria (LEGGI QUI). Proprio come si era fatto nel girone di ritorno con l'altra promossa, il Como.
Noi che battiamo le squadre di serie B, ricominciamo da una fierezza che non può significare però accontentarsi. Ci conferma quello che siamo stati e potremo essere.
Complimenti, Alessandria. La pagina ora è voltata e abbiamo molto da scrivere.