Non basta un cortile per divertirsi. Servono i colori, eppure non servono nemmeno loro, di per sé. Bisogna creare e gareggiare insieme: è questa la condizione per la - ritrovata - felicità.
A Bertacchi Land oggi si è appresa questa lezione. Con la creazione del playground nella scuola di Busto Arsizio, che di per sé è già una bella conquista, ma se si pensa l'impegno di ciascuno, grandi e adulti, ancora di più. La dirigente Fabiana Ginesi ha trasmesso tutto l'entusiasmo per questi colori che via via hanno spento il grigio - più che del cortile - dei mesi precedenti la riapertura delle scuole.
Mentre il cortile si riempie di colori e balletti, mentre si viene a sapere che c'è un dono speciale da parte degli alunni di quinta, che lasceranno la scuola, gli occhi rincorrono gli striscioni con scritte come sport, sorrisi, gioco. Ce n'è una quarta, che si impone dando il senso a tutto: insieme.
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Il pensiero allora corre a qualche mese indietro. Le lezioni sospese come in tutti gli istituti e il nostro disagio, di fronte a quella che risuonava come una promessa tradita. (LEGGI QUI). Chi passava davanti al cortile della Bertacchi, vedeva le sedie tristemente immobili, eppure unite da nastri colorati.
Adesso, quei nastri si muovono, e mica per il vento: sono spinti dalla voglia di riprendere a vivere dei ragazzi e delle loro famiglie. Insieme, anche se il virus ha cercato di tenerci lontano. Ma insieme si può, con tutte le precauzioni.
Insieme diventa ancora più importante e i bambini, pronti a svolgere ulteriori lavori per abbellire il loro cortile, aspettano che ce ne accorgiamo anche noi.
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