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Busto Arsizio | 24 maggio 2021, 12:14

Pro Patria Ginnastica: «Una palestra di vita»

Tutta Busto ha festeggiato lo storico scudetto. Ma il valore della società va oltre i risultati agonistici. Il consigliere comunale Alessandro Albani, ex atleta, parla di «luogo di crescita umana». Alessandra Vietti, ex nazionale che era al PalaVesuvio come giudice della gara femminile, sottolinea il rapporto che ancora la lega alle ragazze che ha allenato

Alessandra Vietti e, sotto, Alessandro Albani

Alessandra Vietti e, sotto, Alessandro Albani

Una settimana fa, tutta Busto ha festeggiato lo straordinario successo della Pro Patria Ginnastica (leggi qui).
Una realtà storica, vincente, capace di crescere grandi talenti. E c’è di più. Possibile? Sembra proprio di sì, almeno ascoltando chi ha intrecciato una parte della propria vita con la gloriosa società bustocca. Il consigliere comunale Alessandro Albani parla di una vera e propria «palestra di vita». Tra i diversi atleti che hanno primeggiato vestendo di biancoblù, Albani ricorda Alessandra Vietti, protagonista ai mondiali di Stoccarda del 1989, che lo scorso 16 maggio era al PalaVesuvio come giudice della gara femminile e ha quindi potuto assistere da vicino al trionfo della società in cui è cresciuta.

«Un luogo di crescita umana»

«Una fucina di grandi talenti, ma soprattutto una società capace di accogliere bambini e adolescenti e di accompagnarli all’età adulta». Così il consigliere Albani ricorda l’esperienza giovanile con la Pro Patri Ginnastica. «Non si tratta solo di un luogo di sport – aggiunge – ma di crescita umana. Erano fondamentali il rispetto per se stessi e per gli altri, il lavoro, la concentrazione. Dovevamo mettere in discussione i nostri limiti».

Sport significa anche sacrificio: «Mi allenavo con tanti altri per ore e ore, sei giorni la settimana – ricorda Albani –. E la domenica spesso c’era la gara. Questo comportava delle rinunce che a volte mi facevano un po’ soffrire, ad esempio per il poco tempo da dedicare agli amici. C’erano però anche grandi soddisfazioni e, crescendo, tutti noi abbiamo colto il frutto di quel lavoro. I successi di oggi partono da lontano, dagli sforzi di tanti genitori, dirigenti e allenatori che hanno contribuito a rendere solida questa società».

E ancora: «Nella squadra maschile eravamo molto uniti e sono ancora in contatto con diversi compagni. Ma anche nel femminile c’era un bellissimo gruppo di grandi atlete e ragazze. Ricordo in particolare Alessandra Vietti, che ha primeggiato come ginnasta e come allenatrice, prima di diventare giudice internazionale nel 2008».

«Sacrifici e soddisfazioni»

E il destino ha voluto che Alessandra Vietti fosse al PalaVesuvio di Napoli, teatro del successo della “Pro”, in qualità di giudice della competizione femminile.
Con la società di Busto, Vietti si è tolta diverse soddisfazioni, da atleta (con l’apice dei mondiali di Stoccarda) e poi allenando la squadra in Serie A.

Anche per lei il discorso supera i confini prettamente agonistici: «Lo sport – afferma – è molto importante per la crescita complessiva di una persona. Nel contesto della Pro Patria si stava bene. Eravamo chiamati a fare tanti sacrifici, tutti: ragazzi, genitori, allenatori e dirigenti. Ma mi sono anche divertita molto, togliendomi tante soddisfazioni e arrivando in nazionale».

«Sacrifici e soddisfazioni» hanno caratterizzato anche l’esperienza da allenatrice. «La cosa più bella – rivela – è che a distanza di trent’anni sono ancora in contatto con le mie ragazze. C’è chi in passato mi ha portato la tesi di laurea, chi mi ha invitato al matrimonio. Ho dato tanto a loro, ma sono contenta di aver lasciato un bel ricordo, anche se ero la persona che le faceva faticare».

E il trascorrere del tempo non cancella gli insegnamenti che la ginnastica sa donare: «Quella capacità di fare sacrifici te la porti dentro tutta la vita – conclude Alessandra Vietti –.  Lo sport forma il carattere e ti consente di affrontare le difficoltà della vita rimboccandoti le maniche».

Riccardo Canetta

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