Approvato il regolamento del centro di riutilizzo del Comune di Busto, che sarà gestito da Agesp. Un’idea con finalità ambientali e sociali condivisa da tutto il Consiglio nelle intenzioni, ma non nella realizzazione pratica.
L’assessore al Verde Laura Rogora ha presentato il progetto in fase di realizzazione nel vecchio Expo hub situato accanto al centro multiraccolta di via Arturo Tosi, nella zona industriale di Sacconago, grazie anche ai fondi ottenuti tramite un bando regionale.
«L’intenzione è quella di migliorare il recupero dei beni destinati alla piattaforma di raccolta degli ingombranti – ha spiegato l’esponente di giunta –. Nella logica dell’economia circolare, intendiamo valorizzare i beni ancora funzionanti, dando loro una seconda vita, prima che vengano classificati come rifiuti». L’obiettivo è «contrastare la cultura dell’usa e getta» e «prolungare il ciclo di vita degli oggetti, riducendo i rifiuti e realizzando una struttura a sostegno delle fasce sensibili della popolazione».
Questa realtà «avrà un ingresso separato dal centro multiraccolta, con personale formato per catalogare il bene da destinare alla vendita».
La cessione degli oggetti sarà a titolo gratuito (e riguarderà solo i cittadini residenti a Busto); il prelievo sarà a pagamento, a prezzi contenuti.
«Lo scopo dell’iniziativa è ambientale e sociale», ha sottolineato Laura Rogora.
Il progetto ha suscitato un dibattito prolungato: il Partito Democratico ha suggerito – invano – di rendere gratuito il prelievo degli oggetti e di prevedere la possibilità del ritiro a domicilio da parte di Agesp.
Busto al Centro, invece, ha posto l’accento sui costi del personale, sostenendo che sarebbe stato auspicabile coinvolgere nella gestione le associazioni di volontariato.
L'amministratore unico di Agesp Giampiero Reguzzoni ha chiarito che «si tratta di un intervento in perdita di natura culturale-ecologica che porterà vantaggi tra 5-10 anni».
Il regolamento per il funzionamento del centro è stato approvato con l’astensione di Diego Cornacchia e Salvatore Vita (gruppo misto) e del Pd e il voto contrario di Bac e Luigi Genoni (Movimento 5 Stelle).