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Busto Arsizio | 30 aprile 2021, 19:02

«Servono nuove assunzioni per Anagrafe e Stato civile»

La richiesta dei sindacati al termine dell'assemblea di questa mattina, dove sono emersi i problemi che i lavoratori dei servizi demografici lamentano da tempo

«Servono nuove assunzioni per Anagrafe e Stato civile»

Si è tenuta questa mattina un’assemblea dei dipendenti dei servizi demografici del Comune di Busto Arsizio.
I lavoratori hanno ribadito ai sindacalisti delle Rsu le problematiche che avevano già messo nero su bianco in una lettera inviata all’amministrazione (leggi qui).

Le difficoltà, legate alle carenze di personale di Anagrafe e Stato civile, sono note e annose. Le limitazioni legate alla pandemia hanno aggravato il problema.

Il risultato è che sui social sono comparse critiche talvolta anche molto aspre da parte dei cittadini a causa dei prolungati tempi di attesa, legati in particolare al rinnovo della carta d’identità.

L’amministrazione ha già deciso di riprendere la sperimentazione dell’apertura pomeridiana in alcuni giorni, ampliando anche l’operatività dell’ufficio di Borsano.

Sul fronte delle assunzioni, l’assessore al Personale Gigi Farioli nei giorni scorsi ha spiegato che «noi abbiamo colto, come Comune virtuoso, tutte le opportunità possibili finora. Vedremo se ne verranno concesse ulteriori. Gli uffici di front office, e in particolar modo demografici, cimiteriali, protocollo, hanno la priorità».

È proprio sul capitolo assunzioni che i sindacati si concentrano dopo la riunione odierna. «Il rientro pomeridiano non si può fare con questo personale – sostiene Fausto Sartorato –. L’unica soluzione è rappresentata dalle assunzioni, non dagli straordinari o dai lavoratori della Dote Comune. I cittadini sui social si lamentano anche duramente, ma i lavoratori, che sono l’ultimo anello della catena, stanno facendo quello che possono. Anche perché c’è un importante lavoro di back office che forse non si conosce».

Dello stesso avviso Angiolino Liguori: «L’organizzazione del servizio è prerogativa dell’amministrazione. Le problematiche dei demografici sono concrete e cambiare l’orario non risolve il problema se non si assume. I dipendenti fanno quello che possono in un periodo tremendo, l’utenza dovrebbe rendersene conto. Lavorano in condizioni difficili. Anche gli spazi andrebbero ampliati, a beneficio degli stessi fruitori dei servizi: perché non adeguare e utilizzare gli uffici dell’ex Comando di Polizia?».

R.C.

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