Lo scenario di un centrosinistra unito – con un unico candidato da individuare attraverso le primarie – è definitivamente tramontato. È emerso con chiarezza nel secondo incontro promosso ieri sera dal comitato cambiamosindacoabusto, che ha visto protagonisti Maurizio Maggioni, Amanda Ferrario e le forze politiche che ne sostengono le candidature. Assente, come annunciato, Chiara Guzzo della Sinistra Chiara (leggi qui).
E se Maggioni e Ferrario non chiudono la porta alla possibilità di tornare comunque a confrontarsi, per il comitato il discorso si chiude qui.
Maggioni: «Avanti separati ma senza danneggiarci»
«L’incontro ha confermato l’indisponibilità alle primarie. Per noi non si possono fare in assenza di una coalizione», osserva Maurizio Maggioni, candidato sindaco del Partito Democratico.
Da qui in avanti, «lavoreremo divisi ma con l’obiettivo comune di prendere più voti del centrodestra. Mi auguro che il gruppo che ha organizzato questi incontri, che ringrazio, possa impegnarsi a promuovere un confronto programmatico».
Finalizzato a un eventuale secondo turno? «Quando mi è stato chiesto se al ballottaggio appoggerei Ferrario, ho subito risposto di sì. Durante il lavoro programmatico-elettorale ognuno tesserà la propria tela, ma senza danneggiare l’altro».
Ferrario: «Il dialogo può proseguire»
Anche da parte di Amanda Ferrario, candidata sindaca di Movimento 5 Stelle, Verdi e lista Con Lei, c’è un no categorico all’opzione primarie.
Il dialogo, invece, non si chiude qui. «Quella di ieri sera è stata una chiacchierata piacevole, ma non c’era nulla da aggiungere – spiega –. Ora lavoreremo al nostro programma e poi lo presenteremo alla città».
Nell’ottica di un possibile ballottaggio, la posizione di Ferrario è la stessa di Maggioni: «Chiaramente non sosterrei un candidato del centrodestra».
Questo perché, tra i due fronti che si sono confrontati ieri, «esistono delle affinità, che invece non ci sono col centrodestra. Tra i diversi gruppi di lavoro ci sono delle sfumature diverse, ma questo non ci impedisce di portare avanti il dialogo».
Per cambiamosindaco «il discorso si ferma qui»
«Con amarezza e delusione abbiamo preso atto che la proposta non è stata accolta, né sono state avanzate proposte alternative che andassero nella direzione di un’unica coalizione elettorale vincente», afferma in riferimento alle primarie il comitato cambiamosindacoabusto in una nota diffusa dai portavoce Elisabetta Milazzo e Alberto Rossi.
«Abbiamo constatato – si legge – che candidati sindaci e forze politiche non sono in grado, allo stato attuale, di rispondere ai tre requisiti della proposta: individuazione di obiettivi prioritari, esplicitazione dei metodi e degli strumenti per perseguirli, organizzazione del governo della città funzionale alla realizzazione del programma. Tali requisiti erano stati previsti come indispensabili per garantire a potenziali elettrici ed elettori delle primarie una scelta consapevole, e dovrebbero esserlo a maggior ragione per presentarsi davanti all’intera città».
Per il comitato «la frattura risulta determinata non da visioni diverse della città, che ad oggi risultano ancora non definite, ma dall’indisponibilità a riconoscersi in quanto soggetti che, pur nelle differenze, condividono gli stessi orizzonti valoriali, e a riconoscere cambiamosindacoabusto come soggetto attivo e variopinto di quella parte di città che si propongono di rappresentare». Ma su questo, Ferrario non concorda, parlando di «orizzonte valoriale comune», mentre per il segretario cittadino del Pd Paolo Pedotti «la costruzione di valori comuni è ancora in corso, anche a livello nazionale, e permangono delle differenze ad esempio rispetto al ruolo dei partiti all'interno della città o sul tema della democrazia, rappresentativa o diretta».
«Con rammarico – conclude il comitato – prendiamo atto che le scelte fatte vanno nella direzione contraria a quanto l’appello di cambiamosindacoabusto auspicava: l’elaborazione di un progetto comune per una città giusta, sana, solidale ed ecosostenibile. Per noi il discorso con Amanda Ferrario, Maurizio Maggioni, Chiara Guzzo e con le relative forze politiche, avviato con l’appello all’unità del 4 marzo, si ferma qui».