Il presidente dell'associazione dei Bed end Breakfast della provincia di Varese Alfredo Dal Ferro ha scritto una lettera al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e all'assessore regionale al Turismo Lara Magoni nella quale chiede aiuti per i B&B gestiti non in forma imprenditoriale.
«Se la Regione non ha più fondi li chieda al Governo come ha fatto ad esempio la Regione Liguria che si è rivolta al ministro del Turismo» spiega Dal Ferro, che sostiene la proposta ligure. «Con anticipo, continuità, determinazione ma purtroppo altrettanta inefficacia, BB Varese da oltre 1 anno insiste con le istituzioni su questo punto - prosegue il presidente dell'associazione - lo facemmo a livello nazionale con il precedente Governo (ministro Franceschini, sottosegretario Bonaccorsi, sottosegretario Castelli). Lo abbiamo fatto con il neoministro al Turismo Garavaglia, lo abbiamo fatto a livello regionale con l'assessore al Turismo Magoni e con il presidente della Regione Attilio Fontana».
«Insieme a noi - prosegue nella missiva Dal Ferro - altre associazioni territoriali extralberghiere hanno fatto la medesima richiesta compresa la costituenda Federazione+ e Federalberghi Extra dei quali facciamo parte. Ma ora occorre intervenire con urgenza con un sostegno a migliaia di famiglie che in questi anni hanno rappresentato un pilastro dell'offerta ricettiva lombarda. Ci si dimentica che grazie a tali strutture sono stati ospitati milioni di turisti che hanno dato lavoro a ristoratori, agenzie di viaggio, ncc, guide, bar, noleggi. Ci si dimentica che l’analisi di Polis Lombardia di fine 2019 ha certificato che il comparto extralberghiero nel 2019 rappresenta l’88,5% del patrimonio ricettivo della Lombardia e che invece gli esercizi alberghieri sono passati dal rappresentare il 42% del patrimonio ricettivo regionale nel 2012 al rappresentarne l’11,5% nel 2019».
«Ciò nonostante - argomenta il presidente - non si fa nulla per la numerosa schiera delle famiglie che si occupano di questo lavoro, che creano ricchezza rispettando regole e legalità in un settore che negli ultimi 5 anni è cresciuto mediamente di oltre il 10% all’anno. I bed and breakfast senza partita iva e le cav infatti, sono stati esclusi da qualsiasi forma di aiuto nazionale e regionale, con eccezione del Lazio e di altre regioni con un PIL decisamente inferiore a quello della nostra Regione. Questi operatori non possono pagare le conseguenze di leggi sul turismo che non hanno mai ben affrontato la normativa che regolarizzi le loro attività».