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Calcio | 11 aprile 2021, 20:31

L'OPINIONE. Pro Patria, brucia non essere perfetti. Ma aiuterà ancora a crescere

I tigrotti di Javorcic non hanno preso sottogamba gli avversari: li hanno traditi i dettagli, come temeva il mister, e ora sono pronti a lavorare ancora di più, a partire dai più esperti. Restano il sapore dei playoff e il canto dei tifosi fuori dallo stadio, contrapposto a quello dei giocatori piemontesi negli spogliatoi

Lo striscione comparso all'inizio della partita allo Speroni

Lo striscione comparso all'inizio della partita allo Speroni

Così è, se (non) vi pare. Una sconfitta (LEGGI QUI), che non è bruciante, nel senso che non rivela alcun crollo tigrotto, ma brucia sì parlando di un derby. E brucia non essere perfetti, come ci impone sempre questo campionato: eppure è anche questo che aiuta a crescere.

La Pro Patria si è fatta sorprendere da un Novara non irresistibile, anche se capace di versare tanto carburante quanto basta sul fuoco della rivalità. L’azione più rumorosa dei piemontesi era in fondo il canto di tripudio negli spogliatoi, che giungeva fino agli spalti. Peraltro, il controcanto, per forza di cose con volume minore, era quello di un gruppo di tifosi biancoblù fuori dallo Speroni fino all’ultimo.

È il derby: quella strada che a priori non ti sembra così oscura, anzi, basta guardare la distanza in classifica per prenderla sottogamba. Gli uomini di Javorcic, tuttavia, sottogamba non l’avevano presa: sono stati battuti proprio da ciò che il mister più temeva: i dettagli.

Né ci cambia la vita, questa sconfitta, servendoci solo un retrogusto amaro a ridosso della cena: c’è anche un tifoso che mostrando autoironia ha sintetizzato in un’immagine il risultato, bruscitti 1-gorgonzola 3.

Battute di fairplay a parte, per Javorcic, alla fine, è stata una partita equilibrata, ma non pulitissima. Il secondo gol era da evitare, la reazione c’è stata, ma nervosa, ha ricostruito. In ogni caso, il mister lo ribadisce: «La classifica conta pochissimo. Adesso abbiamo due partite in cui possiamo sembrare favoriti». E il mister diffida subito dal pensarla così.

Dal canto suo, Riccardo Colombo riconosce il grandissimo gol di Lanini su punizione, dopo un primo tempo nel segno tigrotto, quindi analizza gli errori a partire da quello di aver concesso troppo: «Questa sconfitta ci deve insegnare a gestire meglio quegli episodi che ci possono girare a sfavore. La cosa importante è continuare a lavorare, mancano tre partite e più in alto arriviamo meglio è». Poi il capitano sa cosa bisogna fare. A partire da lui, Le Noci, Fietta, quelli con qualche anno in più: arrivare allo stadio martedì ad allenarsi ancora prima. La testa giù non perché si sia stati umiliati, bensì perché si è troppo impegnati a lavorare.

Marilena Lualdi


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