Se in un carcere ci sono 200 poliziotti e una sola educatrice, come si può rieducare? Il quesito viene posto da don David Maria Riboldi durante la diretta con il sindaco di Gorla Maggiore Pietro Zappamiglio.
Don David è cappellano del carcere di Busto Arsizio e fondatore della cooperativa “La valle di Ezechiele”, che si occupa del recupero lavorativo dei carcerati della casa circondariale bustese.
Durante l’incontro, don David ha esposto il suo pensiero sullo scopo che dovrebbe avere il carcere, cioè la rieducazione dei detenuti: «Uno studio recente sull’istituto di Bollate evidenzia che in esso, la recidiva si attesta sotto al 20%, mentre negli altri istituti d’Italia supera il 70%. Ciò significa che 7 detenuti su 10, escono dal carcere e ricominciano a fare quello che facevano prima». E ha proseguito: «Le carceri ci costano, la collettività spende ogni anno 3.1 miliardi e non riesce realmente a fare in modo che le persone abbiano la possibilità per cambiare. Questo non dipende dai detenuti».
In seguito, ha parlato della cooperativa “La valle di Ezechiele”, diventata operativa lo scorso novembre, dando lavoro a quattro persone (ex detenuti o ai domiciliari).
Al momento si occupa di selezione di componenti in gomma a Fagnano Olona, ma essendo il capannone molto grande, si stanno valutando due possibilità di miglioramento e ampliamento dell’offerta lavorativa perché diventi anche più formativa. Questo per fare in modo che le persone possano offrirsi ad altre realtà lavorative.
Don David ha concluso lanciando un appello: «Ci vuole altro lavoro, tutti gli imprenditori che magari cercano terzisti o hanno piacere di partecipare a progetti di rinascita delle persone sono ben accolti!».