Per qualche momento ieri sera, dopo il “varo” del nuovo Dpcm, il primo dell'era Draghi, si è pensato che l'asporto per bar e altri esercizi simili senza cucina (identificati dal codice ateco 56.3) potesse essere esteso oltre le 18 in zona rossa e arancione. E invece no, è rimasto il divieto anche nel testo del nuovo provvedimento, come precisato in tarda serata dal Ministero della Salute in una nota. La novità del nuovo Dpcm è che viene nuovamente previsto “l’asporto fino alle 22 dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande”, anche se rimane vietato consumare sul posto.
Abbiamo sentito Roberto Caimi, titolare del bar tabaccheria Savoia di via XXII Marzo a Busto Arsizio. «Sinceramente non mi ero fatto illusioni – dice Caimi – anzi, c'era il timore di provvedimenti peggiori nei casi di zona rossa ma così non è stato per fortuna». In ogni caso, l'attività serale del bar Savoia, che abbina la tabaccheria, è contenuta e «per noi non rappresenta un grosso danno», riferisce in tutta sincerità Roberto Caimi.
Diverso il discorso per quanto concerne il servizio di biglietteria per gli eventi sportivi e musicali che il bar offre da sempre. Il servizio è praticamente fermo, perché le manifestazioni sportive si svolgono tutte a porte chiuse e i concerti sono stati per la quasi totalità rinviati o cancellati, «nonostante le piattaforme alle quali gli organizzatori si appoggiano prevedano ancora la vendita di biglietti per un San Siro da tutto esaurito a giugno». Fantascienza anche per gli inguaribili ottimisti, ci vien da dire. Ma Caimi aggiunge un particolare non di poco conto, avendo lui il polso diretto della situazione. «Devo purtroppo sottolineare che il consumatore non è stato per niente tutelato. C'è una gran confusione tra rimborsi e annullamenti con date posticipate anche di due anni in alcuni casi. In tanti vengono qui a chiedere informazioni ma non possiamo farci nulla. Siamo sulla stessa barca, senza informazioni precise».