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Attualità | 06 maggio 2024, 08:00

Suor Marcella in Madagascar. Con Haiti che resta nel cuore: «Quei bambini spettacolo dell'umanità che non si arrende»

La missionaria di Busto Arsizio parte per l'Africa il 21 maggio a studiare il nuovo progetto. Intanto però dalla Kay messaggi di speranza in una terra dilaniata dalla violenza: dalle pagelle ai pacchi miracolosamente arrivati

Suor Marcella parte per il Madagascar. A lato i ragazzi di Haiti

Suor Marcella parte per il Madagascar. A lato i ragazzi di Haiti

Suor Marcella Catozza è al lavoro per il progetto Madagascar. Ma Haiti, che ha dovuto lasciare lo scorso anno per la sicurezza degli stessi bambini della Kay (LEGGI QUI), resta nel cuore e negli sforzi quotidiani a distanza. Nella terra ancora dilaniata dalla violenza, con l'attenzione della politica internazionale e dei media che va e viene, quei piccoli stanno dando segnali incredibili. Dalle pagelle a quei doni arrivati miracolosamente visti i continui saccheggi, i segnali di speranza non si lasciano cancellare.

Nel suo messaggio, la missionaria di Busto Arsizio spiega appunto che il 21 maggio partirà con due architetti e due medici per l'Africa: «Rientreremo il 3 giugno. Il progetto prevede la costruzione della chiesa e della casa dei padri Redentoristi, la scuola dalla materna al liceo e la casa delle suore Francescane Angeline con lo studentato femminile e il dispensario con la casa di accoglienza per i bimbi disabili, la mia casa e quella dei volontari. Definiremo con il vescovo gli spazi di ogni stabile e ci diremo il senso globale del progetto che è l’unità della Chiesa che genera una Presenza. Una nuova avventura a cui il buon Dio ci chiama perché ci vuole bene».

Se questo progetto ferve, suor Marcella precisa: «Il dolore di lasciare Haiti non è fatto fuori, ma consegnato nella certezza “che tutto concorre al bene”, dice San Paolo ai romani».

L'impegno incessante in questi anni, ciò che si è costruito con la fede e la generosità di tanti amici, continua a dare i suoi frutti, pur in un contesto così terribile.

È suor Marcella che definisce lo staff e i bambini della Kay «uno spettacolo di umanità che non si arrende, ma che va avanti, o nei villaggi di macinando i chilometri della vita.... - continua - Certo a volte la fatica si vede, soprattutto sui volti dei nostri bambini che in tante foto sembrano aver perso il sorriso a cui eravamo abituati, sicuramente specchio del sorriso perso dagli educatori, che facendo fatica, perdono la motivazione al lavoro che stanno facendo. Da lontano, nella forma che mi è data adesso, dentro l’obbedienza al Buon Dio, li accompagno e li sostengo come posso».

Il contatto è quotidiano, per affrontare le difficoltà che si presentano, come quando le gang impediscono al camion dell’acqua di entrare oppure sono chiusi i depositi alimentari. Le stesse scuole chiuse, ecco allora che si studia con professori privati.

«Intanto per chi va a scuola sono arrivate le pagelle ed ci sono stati davvero ottimi risultati - racconta suor Marcella - . Soprattutto tra i maschietti delle classi speciali molti hanno raggiunto ottime note e sicuramente potranno essere riammessi alla scuola esterna il prossimo anno, se queste funzioneranno».

Tra le luci, «la sorpresa che il buon Dio ci ha riservato - dice ancora - il container spedito a ottobre e fermo al porto da mesi non è stato saccheggiato come pensavamo ma è arrivato ai padri camilliani che ci hanno consegnato i due pallet che avevamo spedito. Cosi gli alimentari ed i prodotti igienici raccolti, ma anche i tanti vestiti nuovi acquistati per l’occasione, così come gli scatoloni personali di ogni bambino sono arrivati».

Preziosissimi dunque gli alimenti, riso, olio, latte, omogenizzati, biscotti (e anche la nutella). C'è un terzo pallet carico di dolciumi, giocattoli e vestiti che non era stato spedito per problemi di spazio, ma si spera che anche questo verrà un giorno sbloccato.

È poderosa la riflessione affidata da suor Marcella: «Insomma il male avanza ma la vita non si ferma ed è qualcosa da imparare. Intanto continuiamo ad affidarli alla Madonna perché li protegga e li aiuti a diventare grandi così come da sempre è pensato per loro, perché il Suo piano dura davvero per sempre e non c’è pensiero o azione umana che possa arrestarlo: la vita può colpirci, metterci in ginocchio, farci gridare, ma niente e nessuno potrà mai impedire al Destino di bene per cui siamo fatti di compiersi, in silenzio ma inesorabile».

Marilena Lualdi

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