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Salute | 18 febbraio 2021, 15:13

Le varianti (per ora) non incidono: in una settimana nel Varesotto nuovi positivi in calo del 10%

Il monitoraggio settimanale di Ats Insubria: negli ultimi sette giorni 1.016 casi registrati in provincia contro i 1.120 della settimana precedente. Ma dal 29 gennaio al 4 febbraio erano stati 860

Le varianti (per ora) non incidono: in una settimana nel Varesotto nuovi positivi in calo del 10%

La curva dei contagi in provincia di Varese è in lieve diminuzione nonostante la preoccupazione legata al diffondersi delle varianti in tutta la nostra regione. E' quanto emerge dal monitoraggio settimanale di Ats Insubria che tutti i giovedì fa il punto sull'andamento del trend del Coronavirus sul territorio di competenza, che comprende le province di Varese e quella di Como. 

«Nel territorio di Ats Insubria registriamo una situazione di sostanziale stabilità - ha detto il direttore sanitario Giuseppe Catanoso - con un lieve diminuzione in provincia di Varese e un piccolo incremento in quella di Como».

Per quanto riguarda il Varesotto, infatti, nell'ultima settimana, quella da venerdì 12 a giovedì 18 febbraio, sono stati 16.503 i tamponi eseguiti e 1.016 i nuovi positivi accertati con un'incidenza di nuovi positivi ogni centomila abitanti pari al 129,38. Nei sette giorni precedenti la crescita era stata di 1.120 positivi mentre i tamponi erano stati pressoché gli stessi, ovvero 16.343, e l'incidenza si attestava al 125,49. Un calo della crescita intorno al 10%.

Da sottolineare comunque come quindici giorni fa, con le restrizioni anti contagio maggiori, il dato era più basso: 860 nuovi positivi su 14.411 tamponi (incidenza al 96,36).

Resta da valutare quanto andrà a incidere sull'andamento della curva nelle prossime settimane l'eventuale diffusione delle varianti del Coronavirus: sia di quella inglese, ormai diffusa in tutta la regione, sia di quella scozzese, presente nel focolaio individuato a Viggiù (leggi QUI).

«Ats Insubria monitora con attenzione l'evolversi della situazione - hanno spiegato dall'Agenzia - ed è pronta a far scattare monitoraggi più approfonditi nel caso di crescite anomale dei casi all'interno dei singoli comuni». Proprio come accaduto per Viggiù, dove l'attività di testing dopo una sensibile crescita partita dalle scuole del paese ha permesso di individuare il focolaio di variante scozzese e di mettere in atto le procedure di contenimento.

B. Mel.

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