Un programma online dove il cuore della cultura batte più forte che mai. Parte l'edizione 2021 del festival Filosofarti e lo fa - come si è detto alla presentazione - perché sente proprio il dovere di riproporsi «alla luce della vocazione che guida un volontariato culturale proteso verso un umanesimo integrale».
Al che scatta la dedica, d'obbligo: quella al compianto don Alberto Dell’Orto che ne era stato mentore, ha ricordato subito in apertura Cristina Boracchi, anima del festival e preside del liceo classico Crespi di Busto. «È un'edizione coraggiosa, ma anche doverosa - ha precisato - Il primo è che sussiste una continuità con il passato, dall'inizio lui l'ha sostenuta per dare valore culturale all'esperienza del territorio. Il secondo è che la cultura è uno strumento di rinascita, individuale e collettiva, tanto più in un periodo come questo».
Questo grande motore riparte per far viaggiare dentro la cultura il territorio e per far incontrare arte e filosofia nel momento in cui si è limitati negli spostamenti. La tensione verso la bellezza e la verità da sempre sono centrali nel progetto di Filosofarti, giunto alla diciassettesima edizione «nella convinzione che il pensiero filosofico e le esperienze artistiche siano patrimonio comune di civiltà e di ascolto rispettoso anche fra lontani e proposta che ancora una volta si sviluppa in coerenza con l’onorificenza al merito ottenuta dalla Presidenza della Repubblica per l’impegno sociale e culturale».
"Realtà e utopia" è il tema del ricco programma che ha visto negli ultimi anni anche Regione Lombardia e la Fondazione Comunitaria del Varesotto in campo e presentato da Cristina Boracchi durante una conferenza stampa online. Se a Gallarate c'è il nucleo organizzativo dell’Associazione Culturale del Teatro delle Arti, tutto il territorio ha raccolto la sfida: Busto Arsizio, Castellanza e Varese, ora anche nei prossimi mesi Samarate. Illustri i patrocini: oltre ai Comuni aderenti, la Provincia di Varese, la Fondazione Comunitaria del Varesotto, La Fondazione Minoprio, al Centro di Promozione della Legalità della provincia di Varese e quindi anche il Miur Ufficio regionale Lombardia e Varese, gli enti locali e universitari coinvolti e la Società Filosofica Italiana sezione Varesina.
Una rete potente. E che subito ha riconosciuto l'importanza di ricordare don Alberto «Noi facciamo una partecipazione convinta - spiega Manuela Maffioli, vicesindaco di Busto Arsizio - a questa manifestazione dedicata a una figura illuminata, a cui anche noi guardiamo con rimpianto». Ha aggiunto l'assessore Massimo Palazzi «Il programma è veramente stimolante, come il binomio del titolo di quest'anno»·
Così Carlo Massironi, anche con la Fondazione Minoprio: «È bello vedere che molte manifestazioni hanno un principio importante, la gratuità. Queste sono le occasioni in cui pubblico e privato collaborano intensamente. Un programma veramente notevole».
Il programma appunto è ricchissimo, come ha ricordato Carlo Monti, e va da Umberto Galimberti (si parte il 20 febbraio) a Massimo Cacciari, da Carlo Sini a figure come Alberto Pellai e Max De Aloe, ma tanti, tanti relatori che vengono definiti testimoni della cultura e della contemporaneità. Sul sito si potranno poi vedere le modalità di partecipazione.