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Gallarate | 14 gennaio 2021, 16:02

Semplice e slanciato verso l’alto: Gallarate ha il suo “city brand”

Realizzata gratuitamente dallo studio MMG, che ha raccolto la sfida dell’amministrazione, la proposta del “logo” è stata presentata oggi al museo Maga

Semplice e slanciato verso l’alto: Gallarate ha il suo “city brand”

Uno stile semplice che si sviluppa verso l’alto, un progetto basato sulla storia della città e sui valori dei suoi abitanti. Anche Gallarate ha il suo “city brand”. E uno slogan: «Una fucina a cielo aperto».

Realizzata dallo studio MMG, che ha raccolto la sfida dell’amministrazione, la proposta del “logo” è stata presentata oggi, giovedì, al museo Maga.

«Il nostro programma elettorale conteneva la realizzazione di un city brand, in linea con le grandi città – ricorda il sindaco Andrea Cassani –. Ne abbiamo parlato con Laura Magnoli, che col suo studio lo ha ideato gratuitamente».

«L’iniziativa testimonia la stretta collaborazione con le imprese della città – sottolinea l’assessore alle Attività produttive Claudia Mazzetti –. Quando un po’ provocatoriamente abbiamo sollecitato lo Studio MMG, loro non si sono tirati indietro e, dopo mesi di lavoro, è nato questo progetto di rinnovamento. È qualcosa che ci accumuna a grandi realtà, da Milano a Genova, da Toronto a Parigi, ma anche alla più vicina Como. Come nel caso delle aziende, il “logo” racconta da dove veniamo e dove vogliamo arrivare».

Il lavoro, come detto, è stato realizzato da MMG, agenzia fondata 30 anni fa e guidata dai fratelli Laura e Carlo Magnoli, che lavora con aziende del territorio e multinazionali, apprezzata anche da Luca Missoni.

«In un periodo di crisi – spiega Laura Magnoli – molte aziende investono nel rebranding, partendo dai propri valori. E lo stesso abbiamo fatto con Gallarate».

Il compito del progetto – si legge nella presentazione – è quello di «accompagnare e unificare tutte le attività del Comune sotto un’immagine condivisa, che renda l’identità della città riconoscibile ma soprattutto interessante, affascinante e contemporanea sia per chi vuole visitare o investire sul suo territorio, sia che per chi ci vive a lavora».

Mattia Fontanella, designer e art director, ha seguito il progetto in prima persona: «Siamo partiti da una grande ricerca sulla città, famosa per la manifattura tessile e caratterizzata da una posizione geograficamente strategica. I valori dei gallaratesi che abbiamo voluto sottolineare sono il pragmatismo, l’orgoglio e l’ambizione». Il logo risulta «semplice e si sviluppa verso l’alto. La “g” iniziale contiene al suo interno la silhouette di una ciminiera, come quelle lasciate in città dalle manifatturiere tessili». Il payoff (una sorta di slogan) è: «Una fucina a cielo aperto».

È stata anche individuata anche la palette di colori: «Il rosso dell'emblema di Gallarate è alla base, poi sono state aggiunte due tonalità di arancio, in riferimento ai mattoni delle ciminiere, una tonalità di verde per l'ambiente e una di azzurro per il cielo».

«È un progetto interessante - chiosa il sindaco Cassani - che spero di vedere presto valorizzato nelle comunicazioni istituzionali che appariranno sui pannelli a led che installeremo in città».

Riccardo Canetta

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